Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come puntare una proteina dell'Alzheimer in costante mutazione

Un nuovo studio suggerisce che è possibile progettare farmaci che possono puntare un tipo di proteina a forma mutevole coinvolta nel morbo di Alzheimer (MA), che in precedenza era ritenuta non trattabile. Un team di ricercatori, guidato dall'Università di Cambridge, ha identificato un nuovo meccanismo per puntare l'amiloide-beta (Aβ), un frammento di proteina che si raggruma insieme e uccide le cellule cerebrali sane delle persone con MA.


Lavorando con i colleghi dell'Imperial College di Londra, dell'Institut Pasteur, e dell'Università di Firenze, i ricercatori hanno trovato che è possibile per un molecola simile a un farmaco puntare l'Aβ nel suo stato disordinato, riducendo la sua capacità di formare i grumi tossici che sono il segno distintivo della malattia.


I risultati, pubblicati sulla rivista Science Advances, potrebbero costituire la base di una nuovo percorso per lo sviluppo di potenziali trattamenti della malattia.


“L'Aβ è una proteina disordinata, un tipo di obiettivo che è sfuggente per gli approcci terapeutici standard”, ha detto il professor Michele Vendruscolo di Cambridge, che ha guidato la ricerca. “Continua costantemente a cambiare forma, per cui le tecniche tradizionali di scoperta di nuovi farmaci non funzionano su di essa. Rivelando un nuovo meccanismo per vincolare il farmaco, abbiamo esteso gli approcci tradizionali di scoperta di farmaci, basati sull'ottimizzazione dell'affinità di legame, per includere le proteine ​​disordinate”.


La maggior parte dei farmaci lavora legando proteine attraverso ciò che è spesso definito 'meccanismo di bloccaggio-e-chiusura' (lock-and-key mechanism), dove un farmaco si inserisce nelle scanalature di una proteina come una chiave in una serratura. Tuttavia, dal momento che cambiano spesso forma, le proteine ​​disordinate (come l'Aβ) non hanno ‘blocchi’ stabili ai quali i farmaci possono legarsi, che è il motivo per cui sono considerate ‘non trattabili’.


L'approccio sviluppato dai ricercatori si basa sul cosiddetto 'meccanismo di vincolo disordinato' da loro scoperto, in cui piccole molecole formano un complesso disordinato con le proteine puntate, così che sembra che sia la proteina che il farmaco stiano ‘ballando’ insieme. I ricercatori hanno caratterizzato questo nuovo meccanismo usando una combinazione di esperimenti biofisici, modelli matematici, esperimenti in vivo e calcolo.


Sono partiti testando l'aggregazione dell'Aβ in presenza del composto in un saggio in vitro. I dati di questi esperimenti hanno permesso ai ricercatori di costruire un modello matematico del modo in cui il farmaco era in grado di inibire l'aggregazione dell'Aβ a livello microscopico.


Il team ha usato anche metodi di calcolo ad alte prestazioni per studiare l'interazione del legame a livello atomico. Questi calcoli intensivi hanno permesso ai ricercatori di ‘vedere’ come il legame è stato prodotto a livello atomico, che altrimenti è quasi impossibile da osservare sperimentalmente. Ulteriori test sono stati poi eseguiti su vermi nematodi, che sono spesso usati come organismo modello per studiare il MA.


“Al contrario del meccanismo di vincolo blocca-e-chiudi tradizionale, in cui un farmaco interagisce strettamente con il suo obiettivo in una determinata conformazione, abbiamo scoperto che sia la piccola molecola che la proteina disordinata rimanevano estremamente dinamiche, e che la piccola molecola interagiva con molte parti della proteina“, ha detto Gabriella Heller, prima autrice dello studio.


“Questo modo di stabilizzare gli stati nativi delle proteine ​​è una strategia potente per la scoperta di nuovi farmaci, che finora è stata estremamente difficile per le proteine ​​disordinate”, ha detto Vendruscolo.


L'Aβ, la proteina che la squadra ha puntato, è strettamente associata con il MA in quanto è il componente principale delle placche senili, che sono di solito presenti nel cervello delle persone colpite dalla malattia.


Anche se questa ricerca è ancora in fase preliminare in termini di traslazione clinica, essa dimostra che puntare la formazione di queste placche, impedendo l'aggregazione dell'Aβ è una strategia terapeutica importante. Fino ad oggi l'approccio tradizionale è stato sviluppare anticorpi che legano gli aggregati, promuovendo la loro rimozione e interferendo con il loro auto-assemblaggio.


“Le proteine ​​disordinate sono coinvolte anche in una vasta gamma di altre malattie, come il cancro e le malattie cardiovascolari. Speriamo di capirne di più, per puntare anche le proteine disordinate coinvolte in altre malattie“, ha detto la Heller.

 

 

 


Fonte: University of Cambridge (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gabriella Heller, Francesco Aprile, Thomas Michaels, Ryan Limbocker, Michele Perni, Francesco Simone Ruggeri, Benedetta Mannini, Thomas Löhr, Massimiliano Bonomi, Carlo Camilloni, Alfonso De Simone, Isabella C. Felli, Roberta Pierattelli, Tuomas Knowles, Christopher Dobson and Michele Vendruscolo. Small-molecule sequestration of amyloid-β as a drug discovery strategy for Alzheimer’s disease. Science Advances, 4 Nov 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)