Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le speranze della terapia genica per le neurodegenerazioni

NeuroD1 Converted NeuronsNeuroni convertiti via NeuroD1 (Fonte: Jinan University)

La lesione del midollo spinale (SCI) provoca spesso disabilità e compromette seriamente la qualità della vita. Anche se decenni di ricerca hanno compiuto progressi significativi nella rigenerazione assonale dopo una SCI, la maggior parte degli interventi non si sono mai tradotti in terapie cliniche.


Una delle principali ragioni della difficoltà del trattamento della SCI potrebbe essere dovuta al fatto che si perdono molti neuroni durante la lesione, portando alla perdita permanente di funzioni neurali. Nell'attuale numero di Frontiers in Cell and Developmental Biology pubblicato il 16 dicembre 2020, un team di ricerca guidato dal prof. Gong Chen della Jinan University di Guangzhou in Cina, ha riferito un approccio innovativo alla terapia genica per rigenerare nuovi neuroni funzionali usando le cellule gliali locali del midollo spinale ferito, portando nuova speranza a milioni di pazienti SCI in tutto il mondo.


Diversamente dagli approcci classici per la SCI, che tentano per lo più di promuovere la rigenerazione assonale o di incorporare cellule staminali esterne, il prof. Chen e il suo team sfruttano le cellule gliali interne nel midollo spinale ferito e le convertono direttamente in nuovi neuroni funzionali.


In precedenza, il team di Chen aveva pubblicato una serie di articoli che dimostrano che la sovra-espressione del fattore di trascrizione neurale NeuroD1, o di NeuroD1 più DLX2, può convertire gli astrociti reattivi in neuroni, nei topi modello di morbo di Alzheimer (MA), di ictus ischemico o di malattia di Huntington. Di recente hanno portato questa tecnologia nei primati non umani, dimostrando la conversione diretta in neuroni degli astrociti reattivi nel cervello di scimmie macaque rhesus.


In questo lavoro, il prof. Chen e la sua squadra hanno ulteriormente esteso la loro tecnologia neuro-rigenerativa dal cervello al midollo spinale. Dimostrano per la prima volta che la sovra-espressione, attraverso un retrovirus, di NeuroD1 negli astrociti reattivi in divisione, può convertire con successo gli astrociti in neuroni nel midollo spinale ferito.


Il vantaggio dell'uso del retrovirus è che esprime solo il transgene, come il NeuroD1 qui, nelle cellule gliali in divisione, ma non nei neuroni che non si dividono, eliminando la possibilità di espressione diretta di NeuroD1 nei neuroni preesistenti. Per aumentare l'efficacia della conversione neuronale e preparare la strada a una futura applicazione traslazionale, Chen e il team hanno sviluppato ulteriormente il sistema virale adeno-associato (AAV) per portare NeuroD1 agli astrociti sia in divisione che non in divisione, sotto il controllo del promotore astrocitico GFAP e hanno confermato direttamente la conversione da astrocita a neurone nel midollo spinale.


Il vettore AAV è usato comunemente per la terapia genica a causa della sua immunogenicità relativamente bassa e dell'elevata efficienza di diffusione in vari tessuti, compreso il tessuto nervoso. È interessante notare che Chen e il team hanno scoperto che il NeuroD1 ha generato solo neuroni glutammatergici eccitanti, mentre l'aggiunta dell'altro fattore di trascrizione DLX2 ha aumentato significativamente la proporzione di neuroni gabaergici inibitori, indicando che l'uso di diverse combinazioni di fattori di trascrizione può generare diversi sottotipi di neuroni.


Un altro fattore importante che influenza il destino neuronale dopo la conversione è l'ambiente locale. La squadra di Chen ha progettato un insieme di esperimenti di confronto fianco a fianco, iniettando lo stesso vettore NeuroD1 nella corteccia o nel midollo spinale del topo. Dopo un mese, hanno scoperto che i neuroni derivanti da astrociti corticali hanno mostrato marcatori di neuroni corticali ma non marcatori di midollo spinale, mentre i neuroni convertiti dagli astrociti spinali hanno mostrato marcatori di neuroni spinali ma non indicatori corticali, indicando l'importanza dell'ambiente locale nel plasmare il destino neuronale dopo la conversione.


È importante sottolineare che Chen e colleghi hanno studiato la finestra temporale della conversione neuronale prima e dopo la formazione di cicatrici gliali dopo la SCI. Hanno testato l'efficienza della conversione degli astrociti reattivi a 10 giorni, rispetto a quella dei 4 mesi successivi alla SCI, quando la cicatrice gliale si è ben formata dopo le lesioni.


La squadra di Chen ha dimostrato un'elevata efficienza della conversione non solo a breve termine ma anche dopo un lungo ritardo dopo la lesione. Questi studi forniscono la prova di concetto che la tecnologia di conversione da astrociti a neurone in-vivo può diventare potenzialmente un tipo di intervento terapeutico per rigenerare nuovi neuroni funzionali, al fine di ripristinare le funzioni neurali perse dopo la SCI.

 

 

 


Fonte: Jinan University via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Brendan Puls, Yan Ding, Fengyu Zhang, Mengjie Pan, Zhuofan Lei, Zifei Pei, Mei Jiang, Yuting Bai, Cody Forsyth, Morgan Metzger, Tanvi Rana, Lei Zhang, Xiaoyun Ding, Matthew Keefe, Alice Cai, Austin Redilla, Michael Lai, Kevin He, Hedong Li and Gong Chen. Regeneration of Functional Neurons After Spinal Cord Injury via in situ NeuroD1-Mediated Astrocyte-to-Neuron Conversion. Front. Cell Dev. Biol., 16 Dec 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.