Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come recupera fatti ed esperienze personali il cervello? Possibile aiuto ai disturbi della memoria

Una nuova ricerca mostra che un insieme condiviso di sistemi nel cervello può avere un ruolo importante nel controllare il richiamo dei fatti e dei ricordi personali usato nella vita di tutti i giorni. Gli scienziati dell'Università di York dicono che i loro risultati possono avere rilevanza per i disturbi della memoria, compresa la demenza, dove i problemi a ricordare informazioni pertinenti possono avere un impatto sulla vita quotidiana dei pazienti.


I ricercatori dicono che i risultati possono anche avere importanti implicazioni per lo sviluppo di una nuova generazione di sistemi di intelligenza artificiale, che usano la memoria a lungo termine per risolvere problemi computazionali.


I depositi della memoria a lungo termine nel cervello sono classificati in due tipi: memoria fattuale e memoria di esperienze personali. Insieme, questi due depositi di memoria a lungo termine ci aiutano a capire e di rispondere al mondo che ci circonda. Decenni di ricerche cliniche e sperimentali hanno dimostrato che questi due depositi della memoria sono rappresentati in due regioni cerebrali separate.


Ma il nuovo studio suggerisce che un insieme condiviso di regioni cerebrali ha un ruolo importante nel controllare il successo del recupero dei ricordi deboli. Con la tecnologia di scansione a risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno verificato che queste regioni aumentano la loro attività quando ai partecipanti è stato chiesto di recuperare ricordi di un fatto e ricordi personali.


Il primo autore dott. Deniz Vatansever, all'Università di York al tempo dello studio, e attualmente all'Università Fudan di Shanghai, ha dichiarato:

"La nuova ricerca suggerisce che, nonostante le loro differenze funzionali, il richiamo riuscito delle informazioni deboli da questi due sistemi di memoria potrebbe dipendere da un meccanismo cerebrale condiviso.

"I nostri ricordi ci permettono di dare un senso e di interagire in modo flessibile con il mondo che ci circonda. Sebbene, nella maggior parte dei casi, i nostri ricordi fortemente codificati potrebbero essere sufficienti per il compito del momento (ricordare di mettere in valigia un asciugamano da spiaggia per una prossima vacanza al mare), questo ricordo forte potrebbe essere irrilevante in altri casi (come quando si fa la valigia per un viaggio d'affari).

"In questo senso, dobbiamo controllare strettamente il recupero dei ricordi pertinenti per risolvere compiti diversi in circostanze diverse. I nostri risultati indicano che questo processo di controllo potrebbe essere condiviso dai tipi di memoria sia fattuali che personali".


L'autrice senior prof.ssa Elizabeth Jefferies del Dipartimento di Psicologia dell'Università di York, ha dichiarato:

"Per generare pensieri e comportamenti appropriati, dobbiamo attingere ai nostri depositi di memoria in modo altamente flessibile. Questo nuovo studio evidenzia i processi di controllo all'interno del cervello che ci consentono di concentrarci su aspetti insoliti dei significati delle parole e di recuperare esperienze personali codificate debolmente. Questo controllo sulla memoria ci consente di essere creativi e di adattarci come cambiano i nostri obiettivi o le circostanze".

 

 

 


Fonte: University of York (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Deniz Vatansever, Jonathan Smallwood, Elizabeth Jefferies. Varying demands for cognitive control reveals shared neural processes supporting semantic and episodic memory retrieval. Nature Communications, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)