Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scansioni cerebrali 7T rivelano indicatore precoce potenziale di Alzheimer

scanner3

Ricercatori del Center for Brainhealth® dell'Università del Texas di Dallas stanno studiando un nuovo indicatore precoce potenziale del declino verso il morbo di Alzheimer (MA): la misurazione del metabolismo energetico del cervello umano vivente con tecniche di scansione all'avanguardia.


Gli scienziati hanno ideato un modo unico per illustrare il consumo di energia e le riserve nel cervello con la spettroscopia a risonanza magnetica di fosforo, usando uno scanner MRI Tesla 7 a campo ultra-alto (7T). I loro risultati suggeriscono che il metabolismo neurologico dell'energia potrebbe essere compromesso nel lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment), la fase di declino tra l'invecchiamento sano e gli stati di malattia più gravi come la demenza e il MA.


La dott.ssa Namrata Das PhD, specialista del programma e neuroscienziata di ricerca, è la prima autrice dello studio pubblicato online il 6 aprile su Frontiers in Neuroscience.


"Gran parte di ciò che conosciamo del declino cognitivo a livello molecolare deriva da esami cerebrali post-mortem o modelli animali", ha detto la Das, che detiene anche un dottorato medico e un master in sanità pubblica. "Ciò che abbiamo deciso era monitorare in tempo reale i meccanismi biologici che causano un declino degli umani, per comprendere meglio i molteplici fattori coinvolti".


L'autrice senior Sandra Bond Chapman PhD, direttrice del Center for BrainHealth della UTDallas, ha detto che i risultati dimostrano "nuovi percorsi per far avanzare le scoperte".


"Questa ricerca fornisce un modo nuovo e promettente per chiarire la salute del cervello, o il suo degrado precoce, a causa dei cambiamenti nel metabolismo. Il nuovo approccio comporta l'uso delle scansioni di risonanza magnetica con 7Tesla, una tecnologia non invasiva e sicura", ha affermato la Chapman, professoressa illustre di salute mentale. "Ha entusiasmanti implicazioni per il rilevamento precoce del MA e il potenziale per misurare la risposta della malattia ai trattamenti".


Sebbene il MA sia stato definito per la prima volta più di un secolo fa, il trattamento rimane sfuggente. Secondo la Das:

"Questo è perché molteplici meccanismi diventano anomali, causando una cascata di eventi, e non sappiamo quale viene prima. La maggior parte delle ricerche attuali è focalizzata sull'accumulo di amiloide-beta e tau nel cervello. Qui, stiamo cercando di capire se ci sono altri marcatori precoci che possono essere rintracciati dal vivo attraverso la scansione. Speriamo che i nostri risultati, integrati con misurazioni di tau e amiloide-beta, diano informazioni più profonde".


I ricercatori teorizzano che il disturbo del livello energetico avviene presto nel MA, in base al lavoro post-mortem precedente che aveva indicato che il deficit del metabolismo è inferiore nelle fasi iniziali del MA rispetto a quelle gravi.


"Quella ricerca aveva stabilito il percorso che stiamo seguendo per rispondere a queste domande con la tecnologia di scansione", ha detto Das.


Lo studio attuale è stato condotto all'Advanced Imaging Research Center, un impianto che l'UT Dallas condivide con con altre istituzioni del Texas del Nord e situato nel campus del Centro Medico della UT Southwestern. La struttura ospita diversi scanner MRI che operano a campi magnetici fino al 7 Tesla per gli studi umani. La MRI che usa magneti così forti (quello di una macchina 7T è potente più del doppio di uno scanner MRI clinico 3T) può chiarire i processi metabolici e fornire dettagli senza precedenti nelle immagini risultanti.


Nello studio, 41 partecipanti (15 cognitivamente normali, 15 con MCI e 11 con prima valutazione di MA) sono stati sottoposti a valutazione di funzione esecutiva, memoria, attenzione, capacità visuospaziali e linguaggio. Le scansioni della risonanza magnetica 7T si sono concentrate sulla misurazione dei rapporti tra le molecole di energia adenosina trifosfato (ATP) e fosfocreatina (PCr), e il fosfato inorganico intracellulare.


"La maggior parte dell'energia in una cellula proviene dai mitocondri", ha detto la Das. "Si è teorizzato che la disfunzione mitocondriale avviene presto nel MA e che ATP e PCr non sono sintetizzate correttamente. Con la risonanza magnetica 3T, non siamo riusciti a vedere questi livelli molecolari con precisione".


Le scansioni dei ricercatori sui lobi temporali dei partecipanti hanno indicato che il rapporto tra PCr su ATP (che la Das ha definito l'indice di riserva energetica) si correlava ai livelli di cognizione dei partecipanti.


"La riserva energetica era inferiore nei pazienti con lieve deterioramento cognitivo e ancora più bassa in quelli con MA", ha detto. "Riteniamo che questo sia il primo studio a confermare che in molti casi di MCI la riserva energetica diminuisce anni prima che insorga il MA".


Anche se le macchine MRI 7T non sono ancora ampiamente disponibili per la valutazione clinica di routine dei pazienti, la Das ha detto che le tecniche usate nello studio potrebbero essere adattate alle macchine 3T più diffuse.


"La tecnologia si sta evolvendo in modo tale da poter essere presto in grado di modificare ciò che vediamo su scansioni 7T per essere rilevate con 3T, e la 3T è disponibile ovunque", ha detto. "Possiamo modificare alcuni dei parametri MRI che usiamo, per acquisire queste immagini con 3T, come è stato fatto con la spettroscopia protonica. Speriamo che questo possa essere realizzato entro pochi anni".


In futuro, il team di ricerca intende combinare questo biomarcatore energetico con le scansioni di tomografia a emissione di positrone (PET) che misurano le proteine amiloide-beta e tau, i marcatori più conosciuti del MA. Nel frattempo, la Das dal 1 luglio continuerà la sua ricerca sull'uso della risonanza magnetica per trovare nuovi marcatori di neuroscansione al McLean Imaging Center dell'Università di Harvard.


"Speriamo di determinare se il metabolismo anormale dell'energia cerebrale ha una relazione con l'accumulo di amiloide-beta e tau", ha detto la Das. "I ricercatori ipotizzano da anni che tali carenze del metabolismo potrebbero precedere gli accumuli, ma solo ora, con la tecnologia 7T, abbiamo la modalità per scoprirlo".

 

 

 


Fonte: Center for BrainHealth at University of Dallas via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Namrata Das, Jimin Ren, Jeffrey Spence, Sandra Bond Chapman. Phosphate Brain Energy Metabolism and Cognition in Alzheimer’s Disease: A Spectroscopy Study Using Whole-Brain Volume-Coil 31Phosphorus Magnetic Resonance Spectroscopy at 7Tesla. Front. Neurosci., 6 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.