Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Controversie sui cruciverba

Puzzle and nopuzzle activities before dementia diagnosisConfronto tra capacità di ricordo e attività di enigmistica (verdi) o nessuna attività (viola) negli anni prima della diagnosi di demenza.

Più e più volte, forse ad nauseum, ho parlato dei cambiamenti dello stile di vita basati sull'evidenza che possono ridurre il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer (MA) e/o di rallentare la sua progressione.


Questi includono fare esercizio aerobico frequente, seguire una dieta in stile mediterraneo, rimanere intellettualmente e socialmente coinvolti, dormire in modo adeguato (ma non troppo) e controllare i fattori di rischio cardiovascolare che includono diabete, ipertensione, colesterolo alto, fumo e obesità. Tutte queste misure sono più efficaci se iniziate nella mezza età o prima, e hanno molto meno valore se iniziate dopo l'insorgenza del declino cognitivo.


Concentraci qui sull'attività intellettuale. Vi sono chiare prove che l'apprendimento per tutta la vita costruisce una riserva cognitiva e ritarda l'insorgenza della perdita cognitiva senza rallentare molto, o bloccare, l'accumulo delle placche amiloidi e dei grovigli neurofibrillari. L'attività intellettuale sembra rendere il cervello più resiliente alle devastazioni neuropatologiche del MA.


Che dire dei giochi cerebrali e dell'enigmistica/cruciverba? Ci sono davvero poche prove che questi giochi aiutano. Un documento afferma di aver dimostrato che i soggetti che hanno fatto cruciverba hanno ritardato il danno cognitivo rispetto a quelli che non li hanno fatti:

“L'impegno nei cruciverba al basale ha ritardato di 2,54 anni l'insorgenza del calo accelerato della memoria. L'inclusione dell'istruzione o di altre attività cognitive stimolanti non ha aumentato in modo significativo l'effetto dei cruciverba", scrivono gli autori J.A. Pillai et al, 2011.


All'autopsia, non vi era alcuna differenza nei due gruppi nel numero di placche e grovigli. Il cervello sembrava uguale, ma quelli che hanno fatto i cruciverba avevano una traiettoria più lenta fino al momento in cui sembravano mettersi al passo con i 'non enigmisti' (vedi sopra il grafico tratto da questo studio). Anche se non posso fare a meno di vederlo come una mosca gigante, il grafico mi dice che gli enigmisti hanno iniziato [lo studio] a un livello cognitivo più elevato. Forse sono più propensi a fare i cruciverba perché sono già più intelligenti. Uovo o gallina?

Chi è Daniel Gibbs:

"Sono un neurologo in pensione con la malattia di Alzheimer in fase iniziale. Mi sono preso cura di molti pazienti con Alzheimer e altre demenze nei 25 anni di pratica di neurologia generale a Portland, in Oregon. Ho scritto delle mie esperienze con Alzheimer da due prospettive, paziente e medico, nel libro A Tattoo On My Brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio sul mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), edito da Cambridge University Press".


Studi più recenti hanno mostrato poco o nessun vantaggio dal fare solo cruciverba. Per citare Lisa Genova dal suo eccellente libro, Remember: The Science of Memory and the Art of Forgetting:

“Non ci sono prove convincenti che fare enigmistica o esercizi di allenamento cerebrale dia un qualsiasi beneficio per ridurre il rischio di MA. Migliorerai nel fare i cruciverba, ma non stai costruendo un cervello più grande che resiste al MA. Non serve semplicemente recuperare informazioni che hai già imparato, perché questo tipo di esercizio mentale è come viaggiare lungo vecchie strade familiari ...

"Dovresti aprire nuove strade neurali. Costruire un cervello resistente al MA attraverso la stimolazione cognitiva significa imparare a suonare il piano, incontrare nuovi amici, viaggiare in una nuova città o leggere questo libro".


È più efficace costruire nuovi percorsi cerebrali e sinapsi. Se ti piace fare i cruciverba come me, allora continua a farlo. Cerco di renderlo un esercizio di apprendimento piuttosto che recuperare le parole dalla memoria. Verso la fine della settimana, quando le definizioni diventano più impegnative, mi fermo e cerco quel lago in Africa di cui non ho mai sentito parlare, o quell'inventore del computer meccanico, Charles Babbage.


Cerco di imparare qualcosa di nuovo da ogni enigma e sospetto che questo aiuti a far germogliare alcune nuove connessioni nel mio cervello. Qualunque cosa tu faccia, continua a imparare. Impara in modi divertenti per te. Leggi nuovi libri, mantieni un diario, prova a imparare una nuova lingua, prova nuove idee su amici e familiari e sì, se ti piacciono i cruciverba, continua a farlo.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)