Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: la chirurgia della cataratta riduce davvero il rischio di demenza?

man having eye sight check Image by freepik.com

La nostra vista sembra avere una relazione complicata con la demenza. L'atrofia corticale posteriore è una rara variante del morbo di Alzheimer (MA) in cui placche amiloidi e grovigli neurofibrillari si formano prima nella parte posteriore del cervello, nella corteccia visiva, e poi migrano verso la parte anteriore, proprio l'opposto del fronte più tipico di progressione inversa della maggior parte dei casi di MA.


Il risultato è una distorsione progressiva e una perdita della visione che a volte progredisce fino alla cecità, anche prima dell'inizio di un degrado cognitivo significativo. Ho visto solo un paziente con atrofia corticale posteriore e sono rimasto del tutto sorpreso dalla sua risonanza magnetica normale, almeno all'inizio. Ero sicuro che avesse un ictus o un tumore al cervello.


La sottile distorsione visiva è abbastanza comune anche nella presentazione più standard del MA. La percezione visuo-spaziale può risultare modificata influenzando la capacità di individuare un oggetto nello spazio. Anche l'incapacità di riconoscere i volti, la prosopagnosia, è comune all'inizio del MA. Nella demenza da corpi di Lewy, sono comuni allucinazioni visive molto realistiche, spesso come primo segno della malattia.


Ma la perdita di vista aumenta il rischio di demenza? Diversi studi hanno suggerito che può farlo, ma l'effetto è relativamente piccolo. Uno studio recente su Jama Internal Medicine ha esaminato oltre 3.000 soggetti con 75 anni di età media che avevano una diagnosi di cataratta. Sulla base di quasi 24.000 persone-anni seguiti, l'estrazione della cataratta è stata associata a un rischio ridotto del 29% di ottenere la demenza rispetto ai partecipanti con cataratta che non hanno subito un intervento chirurgico.

Chi è Daniel Gibbs:

"Sono un neurologo in pensione con la malattia di Alzheimer in fase iniziale. Mi sono preso cura di molti pazienti con Alzheimer e altre demenze nei 25 anni di pratica di neurologia generale a Portland, in Oregon. Ho scritto delle mie esperienze con Alzheimer da due prospettive, paziente e medico, nel libro A Tattoo On My Brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio sul mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), edito da Cambridge University Press".


Come controllo, i pazienti che hanno avuto un intervento chirurgico agli occhi per il trattamento del glaucoma non hanno avuto cambiamenti nel rischio di demenza. La riduzione del rischio di ottenere la demenza dopo un intervento chirurgico alla cataratta è stata attribuita al miglioramento della visione.


Sebbene non sia stato proposto un meccanismo specifico, mi sembra possibile che mantenere attivi i percorsi neuronali della vista possa aiutare a preservare questi centri di elaborazione visiva nel cervello, proprio come rimanere mentalmente attivi sembra avere un effetto protettivo nel rallentare la riduzione del deterioramento di altre funzioni cognitive.


Un avvertimento sull'interpretazione di questo studio, e della maggior parte degli altri che ho visto sui possibili effetti della perdita visiva sul rischio di demenza, è che gli studi non esaminano tipi specifici di demenza. Sono tutti raggruppati insieme. È possibile che gli effetti possano essere più forti per una demenza rispetto a un'altra, ad esempio tra il MA e la demenza frontotemporale o la demenza da corpi di Lewy. Tuttavia, sembra essere importante mantenere i nostri sensi il più acuti possibile, insieme il resto del cervello.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)