Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l'ippocampo

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l'ippocampoIl blu indica la posizione del piccolo locus ceruleus all'interno del tronco encefalico. (Foto: Shutterstock.com)

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito dall'Alzheimer ad esordio tardivo e, per il mantenimento delle funzioni cognitive in età avanzata, può essere più importante di quello che si pensava finora, in base a una nuova revisione della letteratura scientifica.


Il locus coeruleus è una piccola parte bluastra del tronco cerebrale che rilascia noradrenalina, il neurotrasmettitore responsabile della regolazione della frequenza cardiaca, dell'attenzione, della memoria e della cognizione.


Le sue cellule, o neuroni, mandano le ramificazioni chiamate assoni in gran parte del cervello e aiutano a regolare l'attività dei vasi sanguigni. La sua elevata interconnessione può renderlo più sensibile agli effetti delle tossine e delle infezioni rispetto ad altre regioni del cervello, secondo l'autrice dello studio, Mara Mather.


La Mather, professoressa di gerontologia alla University of Southern California (USC) di Davis, ha aggiunto che il locus coeruleus è la prima area del cervello a mostrare la patologia tau, i grovigli a lenta diffusione di proteine ​​che in seguito possono diventare segni rivelatori dell'Alzheimer.


Anche se non tutti avranno la malattia, i risultati delle autopsie indicano che la maggior parte delle persone ha alcune indicazioni iniziali della patologia tau nel locus coeruleus all'inizio dell'età adulta, ha aggiunto.


La noradrenalina rilasciata dal locus coeruleus può contribuire a prevenire i sintomi dell'Alzheimer. Gli studi condotti con ratti e topi hanno dimostrato che la noradrenalina aiuta a proteggere i neuroni dai fattori che uccidono le cellule e accelerano l'Alzheimer, come l'infiammazione e la stimolazione eccessiva da altri neurotrasmettitori.

 

L'importanza delle difficoltà mentali

La norepinefrina viene rilasciata quando qualcuno è impegnato in una attività o trova difficoltà con essa, che si tratti di risolvere i problemi sul posto di lavoro, di completare un cruciverba o di suonare un difficile brano musicale.


"L'istruzione e una carriera coinvolgente producono una «riserva cognitiva» (prestazioni efficaci del cervello) in vecchiaia, nonostante le patologie che insorgono", ha detto la Mather, che è anche professoressa di psicologia alla Facoltà di Lettere, Arti e Scienze della USC. "L'attivazione del sistema locus coeruleus-norepinefrina, generata dalle novità e dalle difficoltà mentali per tutta la vita, può contribuire alla riserva cognitiva".


Lo studio è pubblicato su Trends in Cognitive Sciences ed è stato finanziato dal National Institutes of Health. La coautrice è la Prof.ssa Emerita Carolyn Harley della Memorial University di Newfoundland.

 

 

 


Fonte: Beth Newcomb in University of Southern California (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mara Mather, Carolyn W. Harley. The Locus Coeruleus: Essential for Maintaining Cognitive Function and the Aging Brain. Trends in Cognitive Sciences, Volume 20, Issue 3, p214–226, March 2016. DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.tics.2016.01.001

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.