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Demenza e la guida

Un nuovo percorso clinico fornisce agli operatori sanitari linee guida chiare per aiutare e consigliare i pazienti affetti da demenza che ancora guidano.

Il percorso è stato sviluppato dall'assistente psicologo Kirsty Carter e dal dottor John-Paul Taylor della Newcastle University ed è presentato oggi, Giovedi 11 aprile 2013, alla conferenza annuale della British Psychological Society a Harrogate.


Nel Regno Unito, 1 persona su 14 oltre i 65 anni, e una su 6 con più di 80 anni, ha una diagnosi di demenza. Questo rapporto è destinato a tradursi nel 2025 in oltre un milione di persone nel Regno Unito.


Molti pazienti che ricevono una diagnosi di demenza, una percentuale stimata di oltre il 40 per cento, continuano a guidare. Sebbene siano state emesse linee guida chiave per la demenza, queste non sono riuscite a risolvere in modo soddisfacente il problema della guida, e non offrono un supporto agli operatori sanitari.


Il nuovo percorso fornisce agli operatori sanitari una guida completa su come affrontare e discutere la questione con i pazienti con diagnosi di demenza. Esso comprende il discutere sia dei rischi di continuare a guidare, che del fatto che i pazienti abbiano subito gravi menomazioni mentali, come ad esempio problemi di memoria a breve termine e disorientamento, che possono influenzare la guida. Esso stabilisce anche cosa fare se il paziente continua a guidare senza informare la Motorizzazione della sua situazione attuale.


Kirsty Carter spiega: "Il percorso è stato costruito da un team multidisciplinare di esperti clinici con sede in un servizio molto occupato di valutazione della memoria. Abbiamo anche cercato indizi e affinamenti da sondaggi e incontri di piccoli gruppi con persone provenienti da una vasta gamma di reti regionali e diversi ambienti clinici, come pure da discussioni con i centri di mobilità e con la Motorizzazione.

Siamo molto soddisfatti dell'accoglienza ricevuta dal percorso, sia dai colleghi clinici che dagli interlocutori esterni, come il forum dei centri di mobilità e i gruppi di pazienti. Gli psicologi di tutto il Regno Unito hanno espresso interesse ad adottare il percorso nella pratica [clinica] perciò avrà la possibilità di essere ampiamente diffuso. Le reazioni sono state estremamente positive, soprattutto per quanto riguarda la chiara direzione data nella gestione dei pazienti con demenza che guidano".

 

 

 

 

 

 


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Fonte: British Psychological Society (BPS), via AlphaGalileo.

Pubblicato in Science Daily il 10 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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