Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il wandering in Alzheimer è più complicato di quanto si pensa

Sono passata a dire "ciao" alla mamma che ha l'Alzheimer e l'ho trovata in piedi in un angolo. La mamma ha detto che stava andando al negozio vicino. Non c'è alcun negozio lì vicino! E' questo il vagare che temevo?


La maggior parte delle persone hanno sentito parlare di demenza e wandering (vagare, vagabondare). Il wandering è un concetto complicato, in quanto è un termine che evoca qualcuno che gira senza meta e che può mettersi potenzialmente nei guai. La seconda parte è vera, è potenzialmente pericoloso, ma di solito accade per una ragione.


Il vagare è spesso caratteristico di una persona con demenza che non è in grado di esprimere i propri bisogni o di comunicare i desideri in modo appropriato. In alcuni ambienti accademici, il termine non è accettato in quanto implica la mancanza di scopo.


Ci sono molte ragioni per vagare, una delle quali è avere troppa energia. Una soluzione a questa causa è esercizio fisico e attività regolari. Perdere la memoria significa che qualcuno può partire per andare da qualche parte, come il negozio, e dimenticare dove voleva andare. Alcune persone vagano quando abitano in un nuovo ambiente, come ad esempio un centro diurno o di una casa di cura, dove le cose appaiono non familiari e sono alla ricerca di familiarità.


Un tipo di vagabondaggio è collegato a chi è alla ricerca di qualcuno - o qualcosa - del suo passato, come un caro defunto o un luogo che ricorda con affetto. Teniamo presente che è la memoria a lungo termine ad avere maggiore probabilità di essere mantenuta nella demenza. Può succedere che la persona cerchi un genitore o un fratello che è morto.


Anche il dolore può indurre il wandering. E' importante notare vestiti scomodi, colpi di calore, eruzioni cutanee o segnali di base come sete o fame. Questi segnali possono essere difficili da individuare, perché non è sempre ovvio che venga comunicata sete o fame; ma bisogna prendere in considerazione anche questi fattori.


Allo stesso modo è possibile che la noia, la paura e l'agitazione possano scatenare il wandering. Questi segnali possono essere espressione di emozioni che la persona non è in grado di condividere con te.


La curiosità è un altro colpevole. Un suono, una visione o una situazione interessante possono indurre una persona a partire per la caccia; alcuni individui vagano in cerca di casa, che può non essere una struttura, ma piuttosto un luogo che rappresenta il comfort.


A questo punto, puoi pensare che sia davvero una situazione senza speranza, ma in verità il punto più saliente è garantire che la routine e l'ambiente della mamma siano organizzati per massimizzare la sua sicurezza.

  • Un braccialetto con i dati di contatto è necessario in caso di diagnosi di Alzheimer o di un qualsiasi tipo di demenza.
  • Non è chiaro quando può avvenire il wandering, che spesso capita di punto in bianco; tieni d'occhio gli schemi come 'uscire per andare a lavorare' sempre alla stessa ora o in un momento del giorno in cui arriva l'agitazione.
  • Funziona bene anche un'attività coinvolgente regolare, l'esercizio fisico e la stimolazione.
  • L'esplorazione va bene se il posto è sicuro.
  • Camuffa le porte, metti immagini panoramiche sulle uscite (per distrarre) e rimuovi gli spunti (come cappotti e scarpe).
  • Posiziona un allarme o campanelli alle porte e usa un monitor nella stanza.
  • Può anche essere utile installare serrature scorrevoli non facilmente raggiungibili e mascherare le maniglie delle porte, ma solo se c'è in giro un caregiver per sbloccarle in caso di emergenza.
  • Stanno emergendo nuove tecnologie che si trovano più di frequente nelle strutture (ad esempio, allarmi a radio frequenza).
  • In genere sono ora disponibili i localizzatori GPS e hanno alcuni usi.
  • Tieni a portata di mano una foto recente della persona e avvisa i vicini, in quanto possono essere altre paia di occhi.
  • Richiedi una valutazione della sicurezza alla terapista occupazionale, all'Associazione Alzheimer o al team di geriatria locali per consigli più specifici.


In ogni caso, una persona con una compromissione significativa o una storia di vagabondaggio non può essere lasciata incustodita.

 

 

 


Fonte: Nira Rittenberg in TheStar.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)