Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I gechi rigenerano parti del loro cervello: possono aiutarci a guarire il nostro?

I gechi rigenerano parti del loro cervello: possono aiutarci a guarire il nostro?Le cellule staminali nella corteccia mediale del geco (Foto di Rebecca McDonald)

Ricercatori dell'Università di Guelph (Canada) hanno scoperto il tipo di staminali che consente ai gechi di creare nuove cellule cerebrali, fornendo la prova che le lucertole potrebbero anche essere in grado di rigenerare parti del cervello dopo una lesione.


Questa scoperta potrebbe aiutare a sostituire le cellule del cervello umano perse o danneggiate a causa di lesioni, invecchiamento o malattia (tipo l'Alzheimer).


"Il cervello è un organo complesso e ci sono così pochi buoni trattamenti per le lesioni cerebrali, quindi questa è un'area di ricerca molto interessante", ha affermato il Prof. Matthew Vickaryous nel Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Ontario Veterinary College (OVC). "I risultati [dello studio] indicano che il cervello dei gechi rinnova costantemente le cellule cerebrali, cosa che gli esseri umani sono notoriamente incapaci di fare".


Pubblicato in Scientific Reports, questo studio è il primo a fornire prove della creazione di nuovi neuroni - e della presenza di cellule staminali - nel cervello del geco leopardo.


"La maggior parte della ricerca sulla rigenerazione esamina il pesce-zebra o le salamandre. Il nostro lavoro usa lucertole, che sono legate più strettamente ai mammiferi rispetto ai pesci o agli anfibi", ha detto Rebecca McDonald, studentessa di master, che ha diretto lo studio.


I ricercatori hanno identificato le cellule staminali che producono regolarmente nuove cellule cerebrali nella corteccia mediale, un'area nella parte anteriore del cervello, responsabile della cognizione sociale e del comportamento. È anche una parte del cervello della lucertola che ha una controparte ben studiata nel cervello umano: l'ippocampo.


Per registrare le cellule nel cervello dei gechi, i ricercatori hanno iniettato nelle lucertole un'etichetta chimica che viene incorporata nel DNA delle cellule appena formate. Guardando le cellule etichettate nel tempo, i ricercatori hanno visto dove sono apparse per la prima volta, dove sono migrate e quali tipi di cellule sono diventate.


La McDonald dice che è stata sorpresa di vedere quante cellule staminali contiene il cervello del geco e la velocità con cui vengono prodotte nuove cellule cerebrali. L'anno scorso, Vickaryous ha pubblicato uno studio che ha identificato per la prima volta le cellule nei gechi che consentono loro di far ricrescere il midollo spinale durante la rigenerazione della coda.


"Il prossimo passo in quest'area di ricerca è determinare perché alcune specie, come i gechi, possono sostituire le cellule cerebrali mentre altre specie, come gli umani, non possono farlo", ha affermato la McDonald.


Entrando quest'anno nel programma di medicina veterinaria dell'OVC, spera di continuare a studiare la guarigione delle ferite: "Recentemente, ci sono state molte nuove informazioni sulla capacità del cervello di produrre nuove cellule, qualcosa che per molto tempo si è ritenuto impossibile. Questa è sicuramente un'area di ricerca che ha il potenziale per cambiare il modo in cui trattiamo le lesioni cerebrali".


 

 

 


Fonte: University of Guelph (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rebecca P. McDonald & Matthew K. Vickaryous. Evidence for neurogenesis in the medial cortex of the leopard gecko, Eublepharis macularius. Scientific Reports, 25 June 2018 DOI: 10.1038/s41598-018-27880-6

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.