Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Piccoli passi per i caregivers possono essere grandi conquiste per l'Alzheimer

Quasi ogni settimana, o ogni mese, sentiamo notizie su possibili innovazioni create dalla ricerca medica pionieristica su ipotetiche cause e trattamenti dell'Alzheimer. Queste sono notizie incoraggianti per tutti i pazienti e le famiglie che lottano ogni giorno con questa devastante afflizione.


Ma questa attenzione alle potenziali scoperte di avanguardia della scienza non ci devono distrarre da un'altra missione che credo sia altrettanto, o ancora più, importante: lo sviluppo di un modello nazionale di cure che deve fornire maggiore sostegno agli ulteriori milioni di caregiver familiari i cui cari saranno colpiti dalla demenza nei prossimi decenni.


Credo che dovremmo ridurre i drammi familiari, che ora gravano dolorosamente e privatamente. Allo stesso tempo, dobbiamo aiutare le famiglie a creare ricordi migliori sui quali possono contare negli anni successivi e ricordare il loro caro per quello che era: fratello, sorella, madre, padre, nonno o nonna premurosi, parte fondamentale del famiglia.


In circa 30 anni di lavoro con i pazienti e le famiglie di Alzheimer, mi sono reso conto che ciò che sembra ovvio può essere anche profondo: se dessimo solo una moderata attenzione ai caregiver familiari, e ci fosse solo un modesto miglioramento nell'assistenza del paziente, ci sarebbe un enorme impatto su innumerevoli vite.


Il nostro "Modello di Cura" al Banner Alzheimer's Institute impiega team multidisciplinari di medici, infermieri, terapeuti, assistenti infermieri e assistenti sociali che lavorano con i pazienti e le loro famiglie. Siamo giunti alla consapevolezza che forse l'80 per cento di ciò di cui hanno veramente bisogno i caregiver non sono "cure mediche", ma piuttosto le cose che sono quasi-mediche o anche non mediche.


Ora abbiamo preso i nostri anni di esperienza e abbiamo sviluppato la Dementia Care Initiative [Iniziativa per l'Assistenza alla Demenza] che crediamo possa essere usata nel contesto delle cure primarie per aiutare i medici nella cura dei pazienti affetti da demenza.


Quando una persona riceve inizialmente una diagnosi di Alzheimer, famiglia e caregiver hanno di fronte una prova apparentemente infinita di ostacoli e domande difficili. La Dementia Care Initiative può aiutare i fornitori di cure primarie a lavorare con i pazienti e le famiglie per rendere più facile capire e gestire questa malattia.


Prima di tutto, i materiali che forniamo aiutano i fornitori di cure primarie ad individuare la gravità della malattia. Quindi il nostro modello usa tre diversi percorsi di cura per Alzheimer lieve, moderato o avanzato. Questi percorsi sono liste di controllo strutturate, formulate con cura su misura per le esigenze del paziente e del caregiver in ogni fase progressiva della malattia.


Una volta che il medico stabilisce un trattamento medico adeguato e regolare di farmaci (troviamo spesso i pazienti sovra-medicati, un pericolo per la loro sicurezza), il centro dell'attenzione può passare ad includere il supporto e la formazione per aiutare il caregiver ad apportare le modifiche psicologiche necessarie alla nuova realtà del paziente e del caregiver.


Inizialmente, il team di assistenza aiuta a trovare le migliori risposte possibili alle questioni apparentemente banali ma, in realtà, cruciali. Nei casi lievi, le famiglie vogliono sapere delle capacità e bisogni del loro caro: Come si fa a gestire la delega legale, finanziario e medica? Che dire della guida dell'auto? Che dire di cucinare i pasti? Dieta? Esercizio? Stimolazione sociale e intellettuale? Che dire del mantenimento della qualità della vita giorno per giorno, pur garantendo la sicurezza? Quali risorse della comunità sono a disposizione?


Quando la malattia raggiunge le fasi moderate ed avanzate, i medici possono affrontare le questioni più difficili: Come si fa a far fronte alla frustrazione costante della crescente perdita di memoria del paziente? Come si fa a far fronte alla paranoia e alle allucinazioni? Come posso aiutare con il bagno, la cura personale, e la toilette? Come si spiega quello che sta accadendo alla persona cara sempre più confusa? Come possiamo imparare a comunicare in un modo totalmente diverso? Come e quando veniamo alle prese con la questione se il paziente può rimanere in casa? E in tutto questo, come faccio a salvare la mia propria vita come caregiver?


Inevitabilmente, in fase avanzata, i medici aiutano le famiglie che sono alle prese con le domande esistenziali: Come si parla di cure palliative e dei problemi del fine del ciclo di vita? Come parliamo del nostro dolore? Come possiamo trovare un modo per rendere questo dramma familiare una storia di salute e di successo, piuttosto che di malattia e fallimento?


Queste sono domande profonde senza risposte facili. Ma affrontare queste grandi sfide piuttosto che ignorarle fa una enorme differenza. Solo l'ascolto delle loro preoccupazioni non mediche è un grande dono per le famiglie che sono state ignorate e si sentono alla deriva. Le famiglie e i caregiver si sentono molto sollevati a sentire che il loro caro non è solo considerato vecchio, demente e senza speranza. E questo cambiamento attitudinale può fare la differenza nei risultati sia per il paziente che per il caregiver.


Stiamo testando la nostra Dementia Care Initiative in un programma pilota che stiamo lanciando in due cliniche di cure primarie, una in un ambiente urbano a Phoenix e l'altra in una zona rurale, con una popolazione complessiva di 25.000 pazienti. Studieremo, raccoglieremo dati, e perfezioneremo il funzionamento, e abbiamo intenzione di estenderlo ad una popolazione molto più grande all'interno del nostro sistema Banner Health. Siamo certi che questo modello può fare molto per aiutare i pazienti e le famiglie, mentre noi tutti aspettiamo la prossima scoperta medica.

 

 

 

 

 


Fonte: Pierre Tariot MD (Direttore Banner Alzheimer's Institute) in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)