Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Demenza' contro 'Remenza'

Il termine demenza, per convenzione, definisce i cambiamenti neurologici nel cervello e un declino inevitabile e progressivo delle capacità cognitive e funzionali dell'individuo.


Tuttavia, questo modello "biomedico" non riesce a riconoscere altri fattori importanti nell'ambito del processo di demenza, come il contesto sociale e di assistenza in cui vive la persona demente. Qualcuno sostiene che gli interventi appropriati di assistenza possono avere un notevole impatto sul progresso della demenza.


Sulla base di quasi 30 anni di esperienza in questo campo, ho trovato molte volte che è possibile un certo grado di "remenza" (= remissione della demenza, riconquista delle capacità cognitive e funzionali perse) in alcuni individui.


L'ho visto molte volte negli ospiti che arrivano da noi da casa loro, o da altre strutture di assistenza a lungo termine, dove non avevano una stimolazione cognitiva appropriata.


La remenza (rementia in inglese) è un termine coniato da Tom Kitwood intorno al 1996 per descrivere le persone affette da demenza che mostrano un miglioramento nel funzionamento. Questo si verifica spesso quando si rimuove l'eccesso di disabilità, passando da un ambiente sociale tossico a uno che supporta le competenze che rimangono nelle persone con demenza, e/o trovando i modi per aggirare la disabilità usando i punti di forza rimanenti.


Il vecchio punto di vista era che il viaggio può essere di sola andata, da sinistra a destra. Ora però, con la nuova disponibilità di un corpo più ricco di evidenze ... quella visione non è più sostenibile. Alcune persone subiscono un certo grado di remenza, e ri-acquisiscono alcune capacità che avevano, a quanto pare, perduto.


Inoltre, nel capire sempre di più come dare aiuto psicoterapeutico alle persone con demenza, sta diventando chiaro che alcuni possono realmente acquisire nuove forme di "linguaggio delle sensazioni". Può anche essere possibile lavorare attraverso alcune delle esperienze di dolore e "relax dentro" il deterioramento cognitivo.


La remenza allora arriva superando le esigenze di sopravvivenza di base; indipendenza e libero arbitrio sono onorati. Se perdiamo la fiducia nelle persone con patologie del cervello, le probabilità di remenza sono scarse. Inoltre, l'uso di questo termine sfida i presupposti del nichilismo terapeutico, secondo i quali una volta che riceve la diagnosi di demenza, la persona può solo entrare in una spirale di peggioramento e non può mai migliorare o imparare cose nuove.


La demenza dice "Non è possibile!", la remenza dice "Si può!"


Non molto tempo fa, ho partecipato a un incontro con una famiglia per discutere della possibilità che la loro madre diventasse ospite della nostra struttura. Questa donna meravigliosa ha avuto la diagnosi di Alzheimer dal suo medico geriatra di base. Ma la signora ha detto "E' solo un problema di perdita di memoria. Tutto qui".


Se tutti noi tenessimo presente questo semplice parere, lo stigma che circonda l'Alzheimer non sarebbe quel destino orribile. La paura e la tristezza trasformate in comprensione e accettazione sono il miglior fondamento del caregiving di remenza.


Devo ammettere che è più facile a dirsi che a farsi! Teniamo presente che non esiste una regola singola. E a volte, tutto quello che facciamo, o che stiamo cercando di fare, non farà che finire allo stesso punto che c'era all'inizio.

 

 

 


Fonte: Micha Shalev, proprietario della Casa di riposo Dodge Park e del relativo diurno per adulti a Worcester in Massachusetts. Laureato al National Council of Certified Dementia Practitioners, è oratore apprezzato sul tema dell'Alzheimer e della demenza.

Pubblicato in DodgePark.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)