Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alcuni di noi sono protetti dall'Alzheimer?

Alcuni di noi sono protetti dall'Alzheimer?Il ricercatore Bruce Yankner
Nella battaglia per curare l'Alzheimer, la maggior parte dell'attenzione è stata data finora alle due proteine ​​caratteristiche che intasano il cervello delle persone con questa demenza mortale: amiloide e tau.


Ma gli esperti di demenza sanno da tempo che alcune persone, il cui cervello è pieno di queste proteine ​​mal ripiegate, mantengono comunque una buona funzionalità cognitiva per tutta la vita.


E se qualcosa li stesse proteggendo?


Bruce Yankner, professore di genetica e neurologia di Harvard, è venuto di recente alla University of Pennsylvania per parlare di un gene regolatore chiamato REST che lui crede possa aiutare a spiegare il motivo per cui il cervello umano è in grado di funzionare così a lungo, e perché alcuni di noi rimangono acuti anche dopo i 90 anni, mentre altri cominciano ad avere problemi di pensiero e di memoria molto prima.


Il suo lavoro dimostra che il REST, che cala nelle persone con demenza, sopprime i geni che inducono la morte cellulare e protegge i neuroni dallo stress e dalla tossicità dell'amiloide. Tutto questo può indicare una strada diversa nella lotta contro l'Alzheimer, considerata da alcune stime la malattia più costosa tra tutte.


Yankner è stato scelto per ricevere il «Joseph A. Pignolo Award in Aging Research», premio che ha preso il nome del padre di un medico della Penn. Egli ha parlato con i colleghi ricercatori dello Smilow Center della Penn la scorsa settimana. Nel suo discorso, Yankner ha detto che la mancanza di successo nella ricerca di trattamenti efficaci "rende necessario fare un passo indietro e ripensare alcune delle ipotesi di base sulla patogenesi dell'Alzheimer".


Il REST è attivo nel cervello durante lo sviluppo fetale, poi va in sospensione fino a quando non viene riattivato nell'invecchiamento, ha detto Yankner. Il suo team lo ha studiato nelle persone, nei topi e nei vermi, anche se egli non ha potuto ancora discutere i risultati dettagliati di alcuni dei suoi lavori più recenti e ancora inediti. Il funzionamento normale del REST è stato associato al rallentamento della morte delle cellule, alla promozione contemporanea della riparazione dei danni al DNA e alla corretta segnalazione dei neurotrasmettitori.


La ricerca nelle persone ha trovato che, in presenza di alti livelli di REST, c'è una correlazione tra buone funzioni cognitive e un minor numero di segni di patologia di Alzheimer all'interno dei neuroni, in aree cerebrali fondamentali. Le persone con i livelli più alti di REST hanno pochissimo declino cognitivo alla fine della loro vita, mentre quelli che sono nel 20% inferiore di REST hanno un rapido declino.


Yankner ha detto che il REST può spiegare quello che i ricercatori di Alzheimer chiamano "riserva cognitiva", il fatto che alcune persone sembrano in grado di funzionare anche con evidenze di Alzheimer. Alcuni cervelli possono essere in grado di montare una difesa più efficace.


Non sarà semplice curare l'Alzheimer aumentando solo i livelli di REST. Il team di Yankner ha scoperto che il REST riattivato in persone affette da demenza non raggiunge la posizione corretta, il nucleo dei neuroni, probabilmente impedito in qualche modo da amiloide e tau.


Yankner sta studiando come i fattori che possono ritardare l'insorgenza dell'Alzheimer, o migliorare la funzione nelle fasi iniziali (esercizio fisico e dieta mediterranea), influenzano il percorso REST. "La nostra speranza è che il REST possa diventare un indice indipendente, o marcatore, per ottimizzare un regime atto a mantenere la salute del cervello e a prevenire l'Alzheimer", ha detto.

 

 

 


Fonte: Stacey Burling in Philly.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.