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La demenza e la tavola da pranzo

Il tuo caro ha problemi con il cibo, per mangiare o all'ora dei pasti? Ci sono diverse cose che puoi fare per rendere più facili questi momenti.


Dobbiamo sempre prima considerare i bisogni emotivi sottostanti delle persone. Qualsiasi problema comportamentale può derivare da impotenza, imbarazzo, confusione, o senso di rischio. Quindi il primo passo è sempre osservare empaticamente la persona cara o l'ospite e affrontare il bisogno emotivo che genera il comportamento.


Una volta che hai escluso i bisogni emotivi, qui ci sono alcune cose aggiuntive da controllare.

  • Fame non riconosciuta. Chi soffre di demenza può perdere la capacità di sentire la fame o di interpretare e capire cosa fare con la sensazione.
    Avrà una riuscita migliore l'invito alla persona cara a mangiare con te, perché senti fame, invece di chiedergli di mangiare da solo, perché deve mangiare. Nella nostra struttura noi mangiamo sempre con i nostri ospiti. E' innaturale e scomodo sedersi e mangiare quando un'altra persona resta in piedi.
    Inoltre, chiedergli di assaggiare il cibo per te quando lo stai preparando, per aiutarti a decidere la quantità di sale o se qualcosa è abbastanza caldo; qualsiasi cosa ti viene in mente.
    Entrambi gli approcci fanno appello al bisogno di compagnia e permettono alla persona con demenza di aiutare il caregiver, un grande cambiamento rispetto a essere sempre la persona che ha bisogno.

  • Piatto troppo pieno. Usare un piatto dai colori vivaci e non sovraccaricarlo. Separare con cura piccole porzioni di ciascun cibo, in modo che il piatto sia visibile tra ogni porzione. Ho avuto spesso ospiti che rifiutano di mangiare da un piatto troppo carico, dicendo che non potevano mangiare più di tanto. La scarsità sembra rafforzare l'attrattiva.

  • Disturbi di vista. Assicurati che gli occhi del tuo caro siano esaminati per problemi come la cataratta o la degenerazione maculare. Tuttavia, a volte, anche se la vista di una persona non è compromessa, il cervello non riesce a interpretare le informazioni che vengono inviate dal nervo ottico. Abbiamo visto che, quando qualcuno sembra non rispondere a ciò che è di fronte a lui, lo riconosce meglio se lo indichiamo o lo separiamo.

  • Problemi con le posate. Dovremmo aspettarci che i nostri cari e ospiti dimenticheranno infine cosa sono le posate e come usarle. Dimostra l'uso della forchetta, del cucchiaio, o del coltello. Quando l'imitazione non è più utile, inizia a dare i cibi in pezzi masticabili con dimensioni che possono essere mangiati con le dita. Mentre mangi insieme, parla di ciò che mangiate e quanto è buono il sapore.

  • Troppa confusione. Con la progressione della demenza, diventa più difficile interpretare gli stimoli sensoriali. Ciò significa che quando c'è musica o televisione in sottofondo, più persone parlano contemporaneamente, o c'è molto andirivieni dal tavolo, la persona con demenza sarà meno in grado di concentrarsi sul mangiare. Prova a misurare la capacità della persona cara o dell'ospite a gestire gli stimoli e modifica l'ambiente per soddisfare il suo attuale livello di funzionamento.

  • Idratare! I sintomi di disidratazione possono imitare la demenza. Cerca i modi per far bere di routine il tuo caro o l'ospite. Trova qualcosa da bere che gradisce. La cattiva alimentazione, poco zucchero nel sangue, e la disidratazione provocano disagio fisico alle persone, e il disagio fisico è espresso nei comportamenti.

 

 

 


Fonte: The Dawn Method (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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