Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli occhi hanno le informazioni per rilevare un eventuale Alzheimer

Degli scienziati australiani sospettano che le proteine ​​coinvolte nella cecità possono causare anche l'Alzheimer, dopo aver trovato segnali precoci di demenza negli occhi delle persone.


Un team di ricerca guidato da ricercatori australiani dice di aver identificato "biomarcatori molecolari" di Alzheimer nei tessuti oculari delle persone con glaucoma, una malattia che provoca cecità irreversibile negli anziani.


I risultati, riportati nella rivista Scientific Reports, potrebbero generare un test di rilevazione precoce e nuovi farmaci per entrambi i disturbi. Possono anche contribuire a spiegare i fondamenti biologici di un collegamento conosciuto da lungo tempo tra le due malattie, visto che una diagnosi di glaucoma aumenta il rischio di contrarre l'Alzheimer.


Il primo autore Mehdi Mirzaei ha affermato che la ricerca ha messo in evidenza il potenziale dei test degli occhi per indagare su altri disturbi gravi. Ha affermato che l'occhio è stato "trascurato" dai ricercatori, malgrado fosse l'unica parte del sistema nervoso centrale che è facilmente accessibile: in sostanza, una "propaggine del cervello".


"Gli occhi hanno un grande potenziale per esaminare le malattie neurodegenerative", ha detto il dottor Mirzaei, chimico analitico dell'Università Macquarie di Sydney. Lo studio ha coinvolto ricercatori delle università di Harvard e Princeton negli Stati Uniti e dell'Istituto Royan per la Biologia e la Tecnologia delle Cellule Staminali in Iran.


Il team ha mappato la composizione dei tessuti del bulbo oculare donati da chi soffre di glaucoma, identificando circa 5.000 proteine. Di queste, 122 portano anomalie già trovate nei pazienti di Alzheimer. "Questi marcatori sono stati identificati nel cervello e in altre parti del sistema nervoso centrale, ma mai negli occhi", ha detto il dottor Mirzaei, secondo il quale il team si aspettava di trovare marcatori di proteine ​​legati ad altri disturbi dell'occhio, ma non di Alzheimer: "Siamo stati così sorpresi di vedere questo, anche se sapevamo che c'è un'associazione tra le malattie".


I risultati aumentano la speranza che i medici possano trovare i primi sintomi di entrambe le malattie cercando gli stessi marcatori proteici nei liquidi corporei come il sangue. La diagnostica attuale di Alzheimer coinvolge in gran parte la ricerca di proteine ​​chiamate amiloide-beta e tau nel fluido spinale.


Il co-autore Vivek Gupta ha detto che i marcatori potrebbero allertare i medici sulle malattie nelle loro fasi iniziali. La diagnosi tempestiva di Alzheimer è considerata particolarmente cruciale, visto che la demenza adesso è classificata seconda causa di morte in Australia, dove con lei convivono circa 342.000 persone.


Anche se la malattia è incurabile, l'avvertimento anticipato potrebbe dare il tempo per delineare possibili trattamenti che ne rallentano la progressione, dando ai pazienti e alle loro famiglie il tempo di adeguarsi.

 

 

 


Fonte: Macquarie University via The Australian (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mehdi Mirzaei, Veer B. Gupta, Joel M. Chick, Todd M. Greco, Yunqi Wu, Nitin Chitranshi, Roshana Vander Wall, Eugene Hone, Liting Deng, Yogita Dheer, Mojdeh Abbasi, Mahdie Rezaeian, Nady Braidy, Yuyi You, Ghasem Hosseini Salekdeh, Paul A. Haynes, Mark P. Molloy, Ralph Martins, Ileana M. Cristea, Steven P. Gygi, Stuart L. Graham & Vivek K. Gupta. Age-related neurodegenerative disease associated pathways identified in retinal and vitreous proteome from human glaucoma eyes. Scientific Reports 7, Article number: 12685 (2017) Published online: 04 October 2017. doi:10.1038/s41598-017-12858-7

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.