Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Marijuana per prevenire l'Alzheimer: alcune cose da sapere prima

La marijuana può prevenire il morbo di Alzheimer (MA)? Sì, ma ci sono alcune cose che devi sapere prima:

  1. Non usare marijuana quando il cervello è giovane;
  2. Fumare solo un soffio di marijuana ogni giorno tra i 30 e i 60 anni di età;
  3. Usa il tipo di marijuana che era popolare negli anni '60, cioè che non è stato geneticamente modificato per migliorare il livello di 1 o 2 ingredienti;
  4. Se i segni della demenza sono già apparsi, è improbabile che fumare marijuana dia benefici; farlo potrebbe solo peggiorare i sintomi della demenza.


Segue una spiegazione per ciascuno di questi punti.

Di solito, non consideriamo la marijuana una buona cosa per il nostro cervello. In che modo un farmaco che chiaramente altera la memoria, mentre si è sotto la sua influenza, protegge il cervello dalle conseguenze del MA? La risposta è che dipende da una serie di cambiamenti nella chimica del cervello che si verificano durante il normale invecchiamento.


Studi di scansioni PET condotti sull'uomo hanno dimostrato che dopo i trent'anni il cervello mostra gradualmente una evidenza crescente di infiammazione. Con l'avanzare dell'età, l'infiammazione cerebrale continua a peggiorare, portando ad un declino nella produzione di nuovi neuroni (la cosiddetta neurogenesi), che sono importanti per creare nuovi ricordi. Al contrario, il cervello giovane non mostra segni di infiammazione ed è, quindi, più vulnerabile alle conseguenze negative dell'uso di marijuana.


La ricerca del mio laboratorio (copie di pubblicazioni possono essere ottenute qui) ha dimostrato che stimolare i recettori della marijuana del cervello offre una protezione, riducendo l'infiammazione del cervello e ripristinando la neurogenesi. Quindi, più avanti nella vita, la marijuana potrebbe effettivamente aiutare il tuo cervello, piuttosto che danneggiarlo.


Ci vuole pochissima marijuana per produrre benefici nel cervello invecchiato. Il mio laboratorio ha coniato il motto "un soffio è sufficiente" perché sembra che solo un singolo soffio al giorno sia necessario per produrre un beneficio significativo. [Un riassunto di questa ricerca può essere visualizzato nella mia conferenza TED).


Dalla pianta di marijuana sono state isolate almeno 60 molecole biologicamente attive. A seconda della concentrazione dei vari cannabinoidi e di altri componenti vegetali, gli utenti possono essere esposti a vari principi attivi con effetti farmacologici piuttosto diversi. Sempre più piante di marijuana vengono allevate per esprimere concentrazioni molto elevate di tetraidrocannabinolo (THC), il composto psicoattivo primario.


Al contrario, il cannabidiolo (CBD), un cannabinoide non psicoattivo che attenua gli effetti (inclusi gli effetti psicoattivi) del THC e che era presente in quantità significative nella cannabis usata secoli fa, è stato allevato per uscire dalle piante moderne. Però alcuni coltivatori stanno allevando piante di marijuana con livelli significativamente più alti di CBD.


Sia il CBD che il THC sono in grado di interagire con il cervello, però non lo fanno con lo stesso grado di efficacia. Gli scienziati hanno dimostrato che il THC è oltre mille volte più potente del CBD. Ciò significa che la dose di THC richiesta dal cervello per sperimentare un tipico 'picco' è mille volte inferiore rispetto a una dose di CBD. Questa proprietà chimica del CBD ha portato all'affermazione esatta che il CBD non fa sentire 'alti'.


Una persona dovrebbe consumare 1000 'nodi' della pianta di marijuana CBD geneticamente modificata per diventare 'alta'. L'efficacia del CBD al suo recettore è così bassa che si comporta come se stesse bloccando gli effetti del THC. Ciò che è diventato del tutto evidente è che nessun singolo componente della pianta è del tutto buono o cattivo, terapeutico o dannoso, o merita la nostra completa attenzione.


Ad oggi, tutte le evidenze positive a supporto dell'uso della marijuana medica negli esseri umani provengono da studi sull'intera pianta o da indagini sperimentali sul THC.


L'equilibrio tra THC e CBD è importante? Uno studio recente (J of Alzheimers Disease, vol 43, p 977, 2015) suggerisce che entrambi i composti, lavorando insieme, riducono l'infiammazione cerebrale molto più efficacemente rispetto a THC o CBD da soli.


Le evidenze disponibili da studi su uomini e modelli animali del MA indicano che l'esposizione giornaliera a lungo termine a dosi basse, durante la mezza età, alla miscela complessa di composti presenti nella pianta di marijuana può rallentare efficacemente i processi cerebrali alla base dell'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Gary L. Wenk PhD, professore di psicologia, neuroscienze, virologia molecolare, immunologia e genetica medica della Ohio State University.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.