Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come dare assistenza di qualità in una casa di cura o in una struttura di vita assistita?

La maggior parte dei caregiver sperimenta un senso di colpa quando arriva il momento in cui la persona cara viene collocata in una casa di cura o in una comunità di vita assistita. La transizione è difficile sia per il caregiver che per la persona colpita, ed entrambi spesso provano ansia e tristezza, tra le altre forti emozioni.


Dopo un periodo di tempo e con alcuni aggiustamenti, tuttavia, entrambe le parti possono acclimatarsi al nuovo ambiente di cura e andare avanti.


La tua preoccupazione per l'assistenza di qualità in questo nuovo ambiente è comprensibile. Nell'ambiente domestico, tu e la persona amata eravate partner di assistenza. Ti sei preso cura di una sola persona.


In un contesto di assistenza a lungo termine, il rapporto è diverso, di solito un operatore di assistenza si occupa di 6/8 ospiti. Quindi, invece di prendersi cura uno a uno, il tuo caro sarà uno tra i 7 o più ad essere gestito da una sola persona, in netto contrasto con il livello di assistenza che aveva avuto prima.


Ciò non significa che gli operatori di assistenza e il personale non siano sensibili o che non soddisfino i bisogni della persona cara. Significa solo che il loro tempo con ogni persona è limitato.


Il personale potrebbe aver bisogno di più formazione su come soddisfare le esigenze degli ospiti con Alzheimer e demenza e, come caregiver, potresti condividere i consigli e le strategie che in qualche modo funzionavano. Questo contribuirà anche a costruire relazioni con il personale, soprattutto se crei fiducia e riconosci il lavoro che sta facendo, trattandolo con considerazione e rispetto.


Quando l'assistenza non è all'altezza delle tue aspettative, parla ai membri dello staff in modo calmo e concertato. Sii positivo e incoraggiante, fa loro sapere che sei nella loro squadra, e discuti le tue preoccupazioni su esigenze specifiche. Fornisci esempi precisi delle cose che vorresti che siano fatte e sii chiaro sui tuoi obiettivi. Se le tue aspettative non vengono soddisfatte, incontra l'amministratore.


Una persona con Alzheimer o demenza è spesso paranoica e accuserà il personale di prendere le sue cose. Questo è comune, ma sconvolgente per la persona colpita e per il personale. È importante convalidare i sentimenti della persona interessata mentre mostra preoccupazione per il personale e risolvere tranquillamente le cose.


Tieni presente che è meglio lasciare a casa oggetti di valore, come gioielli e altri ricordi, in quanto la persona cara potrebbe smarrirli o un altro ospite potrebbe prenderli. E etichetta sempre gli oggetti personali come protesi, occhiali e apparecchi acustici.


Anche se l'abuso nelle case di cura e nelle comunità di vita assistita è molto meno comune degli abusi a casa, può esserci. Se si avverte un problema con la persona cara o si assiste a qualsiasi forma di abuso con gli ospiti, contattare immediatamente l'amministratore e l'agenzia locale per la protezione degli anziani.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)