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L'acquaterapia è utile per chi ha Alzheimer o demenza?

L'Aquatic Therapy and Rehabilitation Institute in Florida definisce l'acqua-terapia come "uso di acqua e attività appositamente progettate da personale qualificato per aiutare a ripristinare, ampliare, mantenere efficiente e di buona qualità la funzionalità delle persone con disabilità croniche, sindromi o malattie acute o transitorie".


Questo tipo di terapia è stato usato per varie condizioni neurologiche e muscolo-scheletriche, tra cui i disturbi dell'equilibrio, gli effetti post-ictus, il morbo di Parkinson, le lesioni cerebrali, l'artrite e la demenza.


Essere in acqua aiuta gli individui a rafforzare tutto il corpo con movimenti dolci a basso impatto. Questo tipo di terapia può migliorare la funzione articolare, migliorare la coordinazione motoria e l'equilibrio, e, in generale, l'indipendenza nelle attività della vita quotidiana. Terapia ricreativa e professionale, fisioterapia, fisiologia di esercizio e massaggio sono tra le molte discipline sanitarie che offrono questo tipo di terapia.


Un studio condotto nel 2018 da ricercatori dell'Università di Nottingham e dell'Institute of Mental Health in GB ha scoperto che le sessioni di nuoto erano utili per le persone con demenza e per i relativi caregiver. Tom Dening, professore di ricerca sulla demenza, ha detto:

"Lo studio suggerisce che c'è un grande potenziale per queste sessioni di nuoto appositamente organizzate per migliorare la qualità della vita delle persone con demenza e dei loro caregiver. Il nuoto può, in particolare, migliorare la forma fisica, con meno sforzo sulle articolazioni rispetto agli esercizi a terra.

Le sessioni di nuoto hanno ridotto il senso di responsabilità sentito dai caregiver, fornendo loro la propria rete di sostegno e l'opportunità di fare una pausa dall'assistenza, in compagnia di altri in circostanze simili. La piscina era piacevole per tutti e ha fornito alle persone con demenza la possibilità di fare esercizio, così come fiducia e potere".


Inoltre, lo studio ha rilevato che il nuoto ha aiutato a calmare dei comportamenti comuni, come irrequietezza, agitazione e movimento continuo, e ha fornito uno sbocco all'energia fisica dell'individuo.


Quelli con morbo di Alzheimer (MA) e demenza devono essere scelti accuratamente e autorizzati dal medico prima di intraprendere qualsiasi programma di acqua-terapia.


Le persone che hanno sempre temuto l'acqua o che hanno febbre o infezione non devono tentare la terapia, così come quelli con malattie accessorie come malattie cardiovascolari o ferite aperte. Gli individui con incontinenza possono fare acqua-terapia se usano la toilette prima di entrare in piscina e indossano slip da incontinenza per nuoto, disponibili in commercio.


L'acqua-terapia ha dimostrato di aiutare le persone con MA elevando i loro stati d'animo, migliorando la qualità della vita e promuovendo un senso di scopo.


Anche se non è ancora chiaro perché l'acqua-terapia abbia così tanti vantaggi, si ipotizza che questo tipo di ambiente possa ricalibrare gli stimoli sensoriali, perché essere immersi in acqua diminuisce le informazioni sensoriali del peso e richiede meno sforzo per bilanciare.


Questo, a sua volta, lascia maggiori attenzioni alle capacità cognitive. Sono necessari ulteriori studi per realizzare il pieno potenziale dell'acqua-terapia per le persone colpite.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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