Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


"Nessuna prova che farmaci, vitamine e integratori aiutino a prevenire il declino cognitivo degli anziani"

Una revisione di ricerche pubblicate non ha trovato alcuna prova che farmaci, prodotti erboristici o integratori vitaminici possano aiutare a prevenire il declino cognitivo degli anziani sani.

La revisione, condotta all'Ospedale St. Michael di Toronto in Canada, ha trovato invece alcune prove che l'aiuto potrebbe arrivare dagli esercizi mentali, come ad esempio i programmi computerizzati di allenamento della memoria.


"Questa revisione fornisce alcune prove per aiutare i medici e i pazienti ad individuare le strategie che potrebbero impedire il declino cognitivo", ha detto il dottor Raza Naqvi, dell'Università di Toronto e autrice principale della revisione pubblicata sul Canadian Medical Association Journal.


La questione è di particolare importanza in quanto il decadimento cognitivo lieve (MCI) colpisce dal 10 al 25 per cento delle persone con più di 70 anni. L'MCI è caratterizzato da riduzione della memoria, del discernimento e delle competenze decisionali rispetto ai coetanei sani, ma non abbastanza da interferire con le attività quotidiane. Il tasso annuo di declino nella demenza, come l'Alzheimer, è di circa il 10 per cento. La combinazione di questo tasso e dell'invecchiamento della popolazione, induce a stimare che il numero dei canadesi con demenza raddoppierà fino a più di 1 milione nei prossimi 25 anni.


I ricercatori riferiscono che:

  • non hanno trovato alcuna prova forte a favore dei trattamenti farmacologici, come gli inibitori della colinesterasi, sviluppati per migliorare l'efficacia dell'acetilcolina, un messaggero chimico che aiuta la memoria, il pensiero e il giudizio.
  • né hanno trovato evidenze forti che gli integratori a base di erbe, come il gingko, possano migliorare le funzioni cognitive;
  • lo stesso vale per vitamine e acidi grassi (come la vitamina B6 o gli acidi grassi omega-3).
  • alcuni studi sugli estrogeni in realtà indicano un aumento del declino cognitivo e della demenza.
  • sono deboli anche le prove della validità dell'esercizio fisico, come ad esempio il potenziamento muscolare.
  • la prova più forte è stato a favore degli esercizi mentali, come i programmi computerizzati di allenamento o quelli intensivi personalizzati uno-a-uno di potenziamento della memoria, del ragionamento, o della velocità di elaborazione.


La Dott.ssa Naqvi dice che gli studi futuri dovrebbero affrontare l'impatto della formazione cognitiva sulla prevenzione del declino cognitivo. "Incoraggiamo i ricercatori a prendere in considerazione gli strumenti facilmente accessibili, come i cruciverba e il sudoko, che non sono stati ancora studiati rigorosamente", ha detto. "Gli studi di questa revisione, che hanno esaminato gli esercizi cognitivi, hanno usato esercizi che impiegano sia molto lavoro sia molte risorse, e quindi non possono essere applicabili alla maggior parte dei nostri pazienti".

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: St. Michael's Hospital. Articolo originale scritto da Leslie Pastore.

Riferimento: Raza Naqvi, Dan Liberman, Jarred Rosenberg, Jillian Alston, and Sharon Straus. Preventing cognitive decline in healthy older adults. CMAJ, April 15, 2013 DOI: 10.1503/cmaj.121448.

Pubblicato in Science Daily il 15 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: © Stephen VanHorn/Fotolia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)