Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sintomi di demenza avanzata sono uguali nelle strutture e a casa propria

Le statistiche indicano possibili benefici degli interventi di cure palliative a casa del paziente.

Nuovi dati mostrano che i sintomi di cui soffrono le persone con morbo di Alzheimer (MA) avanzato e demenze correlate, che vivono nella comunità si manifestano a un ritmo sorprendentemente simile a quelli dei pazienti con demenza in una casa di cura. Lo studio del Regenstrief Institute e dell'Indiana University è uno dei primi a esaminare la prevalenza dei sintomi della demenza nella popolazione comunitaria.


La demenza attualmente colpisce circa 5 milioni di anziani negli Stati Uniti e la sua incidenza dovrebbe raddoppiare nei prossimi 40 anni. Più di 21 milioni di persone negli Stati Uniti assistono non retribuiti qualcuno con la demenza. Poiché non esiste una cura per la malattia, l'obiettivo è gestire i suoi sintomi per alleviare il disagio del paziente e ridurre l'onere del caregiver.


I ricercatori hanno preso i dati al basale di uno studio clinico randomizzato quinquennale chiamato IN-PEACE (Indiana Palliative Excellence in Alzheimer’s Care Efforts) e hanno analizzato le risposte dei caregiver in merito ai sintomi più comuni, che includono dolore, agitazione, ansia e resistenza alla cura.


"Abbiamo scoperto che sia il tasso che i tipi di sintomi lamentati dalle persone con demenza che risiedono in comunità erano molto simili a quelle in una struttura di assistenza", ha dichiarato il primo autore Kurt Kroenke MD, ricercatore del Regenstrief e professore di medicina della IU. “Più del 40% di queste persone avevano questi sintomi almeno settimanalmente. I sintomi non sono sottili, non sono rari e hanno un impatto significativo sulla qualità di vita di pazienti e caregiver. Tuttavia, spesso non vengono segnalati nelle strutture di cura primaria. È un'area che richiede più attenzione durante l'assistenza di routine".


Ricercatori e clinici del Regenstrief e della IU stanno tentando di affrontare questo problema con interventi di cure palliative attraverso l'esperimento IN-PEACE, testando un modello di assistenza collaborativa con infermieri e operatori sanitari per aiutare a gestire i sintomi e fornire supporto ai caregiver.


"Questi numeri di base ci aiuteranno a capire se le cure palliative attenuano l'onere dei sintomi", ha affermato l'autore senior Greg Sachs MD, ricercatore del Regenstrief e professore di medicina della IU. "Mentre raccogliamo i dati dalla sperimentazione clinica, queste informazioni preliminari mostrano la necessità per i fornitori di fare spazio alla discussione dei sintomi nelle cure primarie".


Un aspetto unico di IN-PEACE è che oltre il 40% dei soggetti iscritti sono neri, mentre gli studi clinici sulla demenza hanno spesso il 10% o una percentuale minore di soggetti neri.

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kurt Kroenke, ...[+6], Greg Sachs. Prevalence and Predictors of Symptoms in Persons with Advanced Dementia Living in the Community. Journal of Palliative Medicine, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.