Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello dei Superger contiene 'super neuroni'

Il cervello post mortem di SuperAger rivela neuroni significativamente più grandi nella regione della memoria.

I neuroni in un'area del cervello responsabili della memoria (corteccia entorinale) erano significativamente più grandi nei SuperAger (individui con invecchiamento super) esaminati rispetto ai coetanei con cognizione media, a individui con morbo di Alzheimer (MA) iniziale e persino a persone 20/30 anni più giovani dei SuperAger, che hanno oltre 80 anni di età, secondo uno studio eseguito alla Northwestern University di Chicago.


Questi neuroni non ospitavano grovigli di tau, un segno specifico del MA. L'autrice senior Tamar Gefen, assistente prof.ssa di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern, ha affermato:

"L'osservazione straordinaria secondo cui i SuperAger hanno neuroni più grandi di individui più giovani potrebbe implicare che le grandi cellule erano presenti dalla nascita e si sono mantenute strutturalmente per tutta la vita. Concludiamo che i neuroni più grandi sono una firma biologica della traiettoria del super invecchiamento".


Questo studio su individui con una memoria eccezionale, pubblicato il 30 settembre sul Journal of Neuroscience, è stato il primo a dimostrare che questi 80enni e oltre portano una firma biologica unica che comprende neuroni più grandi e più sani nella corteccia entorinale, che sono relativamente privi di grovigli tau patologici.


"Per capire come e perché le persone possano essere resistenti allo sviluppo del MA, è importante indagare da vicino il cervello post mortem dei SuperAger", ha detto la Gefen. "Cosa rende unico il cervello dei SuperAger? Come possiamo sfruttare i loro tratti biologici per aiutare gli anziani a evitare il MA?"


Gli scienziati hanno studiato la corteccia entorinale del cervello perché controlla la memoria ed è una delle prime posizioni puntate dal MA. La corteccia entorinale comprende sei strati di neuroni impilati l'uno sull'altro. Il livello II, in particolare, riceve informazioni da altri centri di memoria ed è un centro molto specifico e cruciale lungo il circuito di memoria del cervello.


Nello studio, gli scienziati mostrano che i SuperAger ospitano neuroni grandi e più sani nello strato II della corteccia entorinale rispetto ai loro coetanei, agli individui nelle fasi iniziali del MA e persino agli individui da 20 a 30 anni più giovani. Hanno anche dimostrato che questi neuroni grandi dello strato II sono risparmiati dalla formazione di grovigli tau.


Nel loro insieme, i risultati suggeriscono che un neurone risparmiato dalla formazione di grovigli può mantenere la integrità strutturale (cioè rimanere sano e grande). Anche l'inverso sembra essere vero: i grovigli tau possono portare a un restringimento neuronale.


Nella ricerca, gli scienziati hanno esaminato il cervello donato di 6 SuperAger, 7 anziani con cognizione media, 6 giovani e 5 individui nelle prime fasi del MA. Quindi hanno misurato la dimensione dei neuroni nello strato II della corteccia entorinale (rispetto agli strati III e V). Hanno anche misurato la presenza di grovigli tau in questi casi.


Per ragioni ancora sconosciute, le popolazioni di cellule nella corteccia entorinale sono selettivamente vulnerabili alla formazione di grovigli tau durante l'invecchiamento normale e nelle prime fasi del MA. La Gefen ha detto:

"In questo studio, mostriamo che, nel MA, il restringimento neuronale (atrofia) nella corteccia entorinale sembra essere un marcatore caratteristico della malattia. Sospettiamo che questo processo sia una funzione della formazione di grovigli tau nelle cellule interessate, che porta un calo della memoria in età avanzata. Identificare questo fattore (e ogni altro) che contribuisce è cruciale per identificare precocemente il MA, monitorare il suo decorso e guidarne il trattamento".


Sono necessari studi futuri per capire come e perché nei SuperAger si preserva l'integrità neuronale. La Gefen vuole concentrarsi sul sondaggio dell'ambiente cellulare:

"Quali sono le caratteristiche chimiche, metaboliche o genetiche di queste cellule che le rendono resilienti?", si chiede.


Ha anche in programma di indagare su altri centri lungo il circuito di memoria del cervello per comprendere meglio la diffusione o la resistenza alle malattie.

 

 

 


Fonte: Northwestern University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Nassif, ...[+14], T Gefen. Integrity of neuronal size in the entorhinal cortex is a biologic substrate of exceptional cognitive aging. The Journal of Neuroscience, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)