Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli apparecchi acustici possono prevenire la demenza?

La demenza è una seria preoccupazione per la salute degli anziani. Circa il 22% degli americani tra 85 e 89 anni di età ha la demenza e quel numero aumenta al 33% dopo i 90 anni. Con l'arrivo alla vecchiaia dei baby boomer, quel numero dovrebbe crescere sostanzialmente. I ricercatori sanitari sono alla ricerca dei modi per prevenire o rallentare lo sviluppo della demenza tra gli anziani.


Una potenziale soluzione esiste da decenni: gli apparecchi acustici. Da anni, i ricercatori stanno studiando il legame tra perdita di udito e demenza. Sappiamo da tempo che gli anziani con perdita di udito hanno maggiori probabilità di contrarre la demenza. I ricercatori ritengono che l'incapacità di ascoltare, specialmente in situazioni sociali, porti le persone a ritirarsi e auto-isolarsi.


Quando gli anziani sono isolati, la loro funzione cerebrale può declinare, ad esempio, nel partecipare alle conversazioni, elaborare nuove idee e persino percepire una serie di suoni. Quando le cellule cerebrali non sono più stimolate, alla fine smettono di funzionare.


Uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista The Lancet ha scoperto che la perdita di udito negli anziani raddoppia la possibilità di sviluppo di demenza, un rischio simile a quello di una lesione cerebrale traumatica. Lo stesso studio ha scoperto che la perdita di udito ha altri effetti a lungo termine sulla salute. Gli anziani non trattati per la perdita di udito hanno maggiori probabilità di sperimentare depressione e di cadere. Nel corso di 10 anni, gli anziani con perdita di udito hanno il 47% in più di probabilità di essere ricoverati in ospedale rispetto a quelli con udito normale.


Una nuova revisione sistematica pubblicata a dicembre sulla rivista Jama Neurology ha esaminato anziani con perdita di udito per scoprire se gli apparecchi acustici riducono il rischio di sviluppare la demenza. I ricercatori hanno identificato 31 studi: 25 osservazionali e 6 randomizzati controllati, correlati a interventi sull'udito e sul declino cognitivo. Inoltre, i ricercatori hanno combinato i dati di 8 studi che hanno seguito più di 125.000 anziani fino a 25 anni.


La loro analisi ha riscontrato che gli anziani con perdita di udito avevano il 19% in meno di probabilità di sperimentare un declino cognitivo quando avevano usato gli apparecchi acustici, rispetto a quelli che non avevano avuto interventi all'udito.


Una seconda analisi nello stesso studio ha combinato i risultati di 11 studi con oltre 550 partecipanti. Questi studi hanno eseguito test cognitivi agli anziani con perdita di udito, prima e dopo l'inizio dell'uso di apparecchi acustici. I ricercatori hanno scoperto che i punteggi cognitivi dei partecipanti sono migliorati in media del 3% dopo aver iniziato a usare gli apparecchi acustici.


La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha riconosciuto l'importanza degli apparecchi acustici per gli anziani. Lo scorso autunno, ha emanato una nuova regola che ha reso disponibili gli apparecchi acustici al banco, senza prescrizione o allestimento personalizzato.


Il messaggio da portare a casa: le prove mostrano chiaramente che l'uso di apparecchi acustici per la perdita di udito ridurrà il rischio di declino cognitivo e demenza.

 

 

 


Fonte: Center for Translational Research/Cornell University in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)