Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I sonniferi aumentano le tue probabilità di demenza?

Uno studio guidato dalla UCSF mostra che certi farmaci diffusi possono avere un impatto sulla cognizione.

Un nuovo studio, apparso sul Journal of Alzheimer’s Disease il 31 gennaio 2023, mostra che i farmaci per il sonno aumentano il rischio di demenza, almeno per i bianchi. Ma il tipo e la quantità dei farmaci possono essere fattori che spiegano le differenze di rischio. La ricerca fa seguito al lavoro precedente che aveva mostrato che le persone di colore hanno una probabilità più elevata, rispetto ai bianchi, di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), il tipo più comune di demenza, e che hanno fattori di rischio e manifestazioni della malattia diversi.


Circa 3.000 anziani senza demenza iscritti allo studio Health, Aging and Body Composition, che non vivevano in una casa di cura, sono stati seguiti mediamente per nove anni. La loro età media era di 74 anni; il 58% erano bianchi e il 42% erano neri. Durante lo studio, il 20% ha sviluppato la demenza.


I partecipanti bianchi che hanno assunto 'spesso' o 'quasi sempre' sonniferi, hanno avuto una probabilità più elevata del 79% di sviluppare la demenza rispetto a quelli che li avevano usati 'mai' o 'raramente'. Tra i partecipanti neri (il cui consumo di ausili al sonno era notevolmente più basso) gli utenti frequenti di sonniferi avevano una probabilità di sviluppare la demenza simile a quelli che si astenevano o usavano raramente i farmaci.

 

Il reddito può avere un ruolo nella demenza

"Le differenze possono essere attribuite allo stato socioeconomico", ha affermato la prima autrice Yue Leng PhD, del Dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali dell'UCSF e dell'UCSF Weill Institute for Neurosciences. “I partecipanti neri che hanno accesso ai farmaci per il sonno potrebbero essere un gruppo selezionato con stato socioeconomico alto e, quindi, una maggiore riserva cognitiva, che li rende meno suscettibili alla demenza. È anche possibile che alcuni farmaci per il sonno fossero associati a un rischio maggiore di demenza rispetto ad altri".


I ricercatori hanno scoperto che le persone bianche avevano una probabilità tre volte maggiore (7,7%) dei neri (2,7%) di assumere sonniferi 'spesso' (da 5 a 15 volte al mese) o 'quasi sempre' (da 16 volte al mese a ogni giorno). I bianchi avevano quasi il doppio delle probabilità di usare benzodiazepine, come Halcion, Dalmane e Restoril, prescritti per l'insonnia cronica.


Le persone bianche avevano anche una probabilità 10 volte maggiore di prendere il trazodone, un antidepressivo noto con i nomi commerciali di Desyrel e Oleptro, che può essere prescritto anche come aiuto al sonno. E avevano oltre 7 sette volte più probabilità di assumere 'farmaci-Z', come l'Ambien, un cosiddetto sedativo-ipnotico.


Anche se solo ulteriori studi potranno chiarire meglio i rischi cognitivi o i benefici dei sonniferi e il ruolo che può avere la razza, i pazienti con sonno scadente dovrebbero esitare prima di considerare i farmaci, secondo la Leng:

“Il primo passo è determinare con quale tipo di problemi di sonno hanno a che fare. Se ci sono sospetti di apnea del sonno potrebbe essere necessario un test specifico", ha detto. “Se viene diagnosticata l'insonnia, la terapia cognitiva comportamentale per l'insonnia (CBT-i) è il trattamento di prima linea. Se si devono usare farmaci, la melatonina potrebbe essere un'opzione più sicura, ma abbiamo bisogno di ulteriori evidenze per comprendere il suo impatto a lungo termine sulla salute".

 

 

 


Fonte: Suzanne Leigh in University of California - San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Leng, KL Stone, K Yaffe. Race Differences in the Association Between Sleep Medication Use and Risk of Dementia. Journal of Alzheimer's Disease, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)