Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modello di neurone umano apre la strada a nuove terapie di Alzheimer


neurons cell nuclei blue neuron cytoskeleton red tau aggregates green

Gli scienziati della Cornell University di New York hanno sviluppato un modello di neurone umano innovativo che simula robustamente la diffusione degli aggregati di proteine tau nel cervello, un processo che guida il declino cognitivo del morbo di Alzheimer (MA) e della demenza frontotemporale.


Questo nuovo modello ha portato all'identificazione di nuovi obiettivi terapeutici che potrebbero potenzialmente bloccare la diffusione di tau. Lo studio preclinico, pubblicato il 5 aprile su Cell, è un progresso significativo nella ricerca sul MA.


"Attualmente nessuna terapia può fermare la diffusione degli aggregati di tau nel cervello dei pazienti con MA", ha dichiarato l'autrice senior dello studio, la dott.ssa Li Gan, direttrice dell'Helen e Robert Appel Alzheimer's Disease Research Institute e prof.ssa di malattie neurodegenerative al Feil Family Brain and Mind Research Institute della Weill Cornell Medicine. "Il nostro modello di neurone umano di diffusione della tau supera i limiti dei modelli precedenti e ha svelato potenziali, e finora sconosciuti, obiettivi per lo sviluppo di farmaci".


Le cellule staminali pluripotenti umane possono svilupparsi in qualsiasi cellula del corpo e possono essere indotte a diventare neuroni per modellare le malattie cerebrali in un piatto di laboratorio. Tuttavia, era quasi impossibile modellare la propagazione di tau in questi giovani neuroni, poiché quella propagazione richiede decenni nel cervello che invecchia.


Il team della dott.ssa Gan ha usato la tecnologia CRISPR per modificare i genomi di cellule staminali umane, spingendoli a esprimere forme di tau associate al cervello malato che invecchia. "Questo modello è stato un punto di svolta, simulando la diffusione di tau nei neuroni entro settimane, un processo che in genere richiederebbe decenni nel cervello umano", ha detto la dott.ssa Gan.


Nella ricerca per fermare la propagazione della tau, il team della dott.ssa Gan ha impiegato la selezione CRISPRi per disabilitare 1.000 geni e accertare il loro ruolo nella diffusione di tau. Ha scoperto 500 geni che hanno un impatto significativo sull'abbondanza di tau.


"La tecnologia CRISPRi ci ha permesso di usare approcci imparziali per cercare obiettivi di farmaci, non limitati a quelli riferiti in precedenza da altri scienziati", ha affermato una delle prime autrici dello studio, Celeste Parra Bravo, dottoranda di neuroscienze alla Weill Cornell che lavora nel laboratorio della Gan.


Una scoperta include la cascata di UFMilazione, un processo cellulare che coinvolge l'attaccamento di una piccola proteina denominata UFM1 ad altre proteine. La connessione di questo processo con la diffusione di tau era finora sconosciuta. Studi post mortem sul cervello di pazienti con MA hanno scoperto che l'UFMilazione è alterata e il team ha anche trovato in modelli preclinici che l'inibizione dell'enzima richiesto per l'UFMilazione blocca la propagazione di tau nei neuroni.


"Siamo particolarmente incoraggiati dalla conferma che l'inibizione dell'UFMilazione ha bloccato la diffusione di tau sia nei neuroni umani che nei modelli di topo", ha affermato la co-autrice dott.ssa Shiaoching Gong, prof.ssa associata di ricerca in neuroscienze della Cornell.


Molti trattamenti per il MA inizialmente si dimostrano promettenti nei topi ma non hanno successo negli studi clinici, ha affermato la dott.ssa Gan. Con il nuovo modello di cellule umane, è ottimista sul percorso da percorrere: "Le nostre scoperte nei neuroni umani aprono le porte allo sviluppo di nuovi trattamenti che potrebbero davvero fare la differenza per coloro che soffrono di questa malattia devastante".

 

 

 


Fonte: Weill Cornell Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Parra Bravo, [+27], Li Gan. Human iPSC 4R tauopathy model uncovers modifiers of tau propagation. Cell, Apr 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.