Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microglia: lama a doppio taglio nella progressione dell'Alzheimer

10107 featured image suggestion Fonte: VIB-KU Leuven

Le microglia sono note per il loro ruolo importante nel morbo di Alzheimer (MA), ma esattamente quello che fanno è tuttora un mistero. Gli scienziati del laboratorio di Bart de Strooper al VIB-KU Leuven di Gand (Belgio) hanno svelato i ruoli variabili delle microglia nelle diverse fasi del MA, con una ricerca pubblicata su Nature Communications.


Molti dei geni di rischio del MA puntano a un ruolo centrale delle microglia, le cellule macrofagi che sono uno dei principali metodi di difesa immunitaria, nel sistema nervoso centrale. Eppure il loro ruolo esatto nella malattia è ancora poco chiaro per gli scienziati.


"Il ruolo delle microglia nel MA ha lasciato finora perplessi i ricercatori a causa dei risultati contraddittori degli studi passati". ha spiegato Nóra Baligács, prima autrice della ricerca e dottoranda nel laboratorio De Strooper. "Alcuni ipotizzavano che le microglia eliminino dal cervello le placche di amiloide-β (Aβ), la firma biologica del MA, mentre altri erano convinti che le microglia fossero coinvolte nella diffusione dell'Aβ in diverse parti del cervello".


Per capire questa discordanza, i ricercatori del laboratorio De Strooper hanno ipotizzato che il ruolo delle microglia nel MA può dipendere dallo stadio della malattia. Per verificarlo, hanno usato un farmaco per togliere le microglia dal cervello di topi modello di MA, sia prima che dopo la formazione di placche Aβ.


Hanno scoperto che quando le microglia venivano eliminate prima che fossero presenti placche, si formavano meno placche nel cervello di questi topi. Ciò suggerisce che quando le microglia sono presenti in una fase iniziale, sono coinvolte nella creazione di placche nel cervello. Tuttavia, quando le microglia venivano eliminate dopo la formazione di placche, queste ultime sono diventate più compatte e si è osservata meno patologia nei neuroni.


"Da questi esperimenti, abbiamo concluso che le microglia hanno effettivamente funzioni diverse nelle fasi diverse della malattia: hanno un ruolo 'buono' nelle prime fasi, e uno 'cattivo' nelle fasi successive", ha condiviso Nóra Baligács. "Ma non ci siamo fermati qui, eravamo anche curiosi di sapere perché le microglia fanno cose diverse in fasi diverse del MA".


Nel leggere ricerche esistenti su questo argomento, il team ha scoperto che nelle prime fasi della malattia, le microglia non sono ancora attive. Nelle prime fasi, sono per lo più omeostatiche e si attivano solo più tardi nella malattia. Credevano che queste microglia omeostatiche potessero essere quelle responsabili della diffusione delle placche, mentre quelle attivate potevano essere quelle responsabili di compattarle.


Per testare l'ipotesi, il laboratorio ha trapiantato microglia umane nel topo modello di MA. Queste microglia umane contenevano un gene di rischio che impedisce alle microglia di rispondere e attivarsi, rendendole omeostatiche. I ricercatori hanno scoperto che nei topi modello di MA con microglia omeostatiche, c'erano sempre più placche grandi nel cervello, oltre a più neuroni patologici.


"Il nostro studio conferma che le microglia omeostatiche hanno un ruolo dannoso all'inizio del MA, causando più placche, mentre le microglia attivate possono avere un ruolo protettivo in seguito nel MA", conclude Bart de Strooper, leader del gruppo al VIB-KU Leuven. "Questi risultati chiariscono i rapporti contrastanti, confermano le microglia come guida chiave della patologia amiloide e sollevano domande sulle strategie terapeutiche ottimali per la malattia".

 

 

 


Fonte: Bethan Burnside in VIB-KU Leuven (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: N Baligács, [+5], B De Strooper. Homeostatic microglia initially seed and activated microglia later reshape amyloid plaques in Alzheimer’s Disease. Nat Commun, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.