Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Approfondimenti su patologia, meccanismi molecolari e terapia dell'Alzheimer

Diverse risk factors contributing to AD pathogenesis I vari fattori di rischio che contribuiscono alla patologia di Alzheimer (Fonte: Zheng, Wang / Protein&Cell)

Il morbo di Alzheimer (MA) è la causa principale di demenza, caratterizzato dall'accumulo di placche amiloidi (Aβ) e grovigli neurofibrillari nel cervello. Le predisposizioni genetiche, l'invecchiamento, l'infiammazione sistemica e i fattori dello stile di vita contribuiscono al suo sviluppo.


La malattia progredisce per oltre 15-20 anni, dalla patologia amiloide iniziale alla demenza palese. L'intervento precoce è cruciale e i biomarcatori nel sangue sono essenziali per la diagnosi precoce e il trattamento personalizzato.


I recenti progressi nella ricerca sui biomarcatori e l'approvazione della FDA degli anticorpi monoclonali anti-Aβ offrono speranza di una migliore gestione e trattamento. Le informazioni chiave tratte da una revisione di studi, eseguita da ricercatori della Xiamen University (Cina), includono:

  1. Influenza genetica: le predisposizioni genetiche hanno un ruolo significativo nel MA, con mutazioni rare in APP, PSEN1 e PSEN2 legate al MA autosomico dominante. L'allele ApoEε4 è un fattore di rischio importante, che aumenta il rischio di 3-4 volte nei portatori di una copia e di 9-15 volte in quelli con due copie. Altri loci genetici, come TREM2 e BIN1, sono stati identificati tramite WGS e GWAS.

  2. Fattori di rischio: l'età rimane il fattore di rischio più significativo, con il 18,1% delle persone over-65 colpite dal MA. I fattori di rischio modificabili, che includono livelli di istruzione più bassi, ipertensione, problemi di udito, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete e interazione sociale limitata, rappresentano insieme circa il 40% dei casi di demenza in tutto il mondo.

  3. Patofisiologia e biomarcatori: la patofisiologia del MA coinvolge la neurodegenerazione progressiva per oltre 15-20 anni, dalla patologia amiloide iniziale alla demenza palese. I biomarcatori, in particolare quelli rilevabili nel sangue, sono cruciali per la diagnosi precoce, il monitoraggio della malattia e il trattamento personalizzato. Il quadro ATN (Amyloid, Tau, Neurodegeneration), basato su deposizione di Aβ, tau patologica e neurodegenerazione, è essenziale per la diagnosi di MA.

  4. Strategie terapeutiche: l'intervento precoce è fondamentale per la gestione efficace del MA. La recente approvazione in USA da parte della FDA di anticorpi monoclonali anti-Aβ rappresenta un passo avanti, ma la loro efficacia clinica limitata evidenzia la necessità di interventi farmacologici più mirati. Per migliorare gli esiti del trattamento, una strada promettente è costituita da terapie guidate da biomarcatori che puntano percorsi molecolari specifici.


Questa revisione evidenzia la natura sfaccettata del MA, sottolineando l'importanza delle predisposizioni genetiche, dei fattori di rischio modificabili e la patofisiologia progressiva della malattia. L'intervento precoce e l'uso di biomarcatori per la diagnosi e il trattamento personalizzato sono cruciali per migliorare gli esiti dei pazienti.


Sebbene i recenti progressi nelle strategie terapeutiche si dimostrino promettenti, sono necessari interventi più mirati ed efficaci per ridurre l'onere del MA.

 

 

 


Fonte: Frontiers Journals via AlphaGalileo (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Q Zheng, X Wang. Alzheimer’s disease: insights into pathology, molecular mechanisms, and therap. Protein & Cell, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.