Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il diabete restringe cervello degli anziani

Le persone anziane con pre-diabete e diabete di tipo 2 soffrono di un declino accelerato delle dimensioni del cervello e della capacità mentale in appena due anni, secondo una nuova ricerca presentata ai congressi congiunti di endocrinologia, quello Internazionale e quello Europeo a Firenze in Italia.

Un team di ricerca Australiano guidato dal Professore Associato Katherine Samaras (foto), del Garvan Institute of Medical Research, ha scoperto che il cervello, invecchiando, diventa vulnerabile al peggioramento dei livelli di zucchero nel sangue prima ancora che sia diagnosticabile il diabete di tipo 2.


Pur essendo normale nell'invecchiamento una certa perdita di volume cerebrale, i ricercatori hanno scoperto che le persone anziane con livelli di zucchero nel sangue in continuo mutamento, come pure con diabete di tipo 2, perdono quasi volume del cervello due volte e mezzo in più rispetto ai loro coetanei, nell'arco di due anni. La riduzione delle dimensioni del lobo frontale (associato alle funzioni mentali più alte, come il processo decisionale, il controllo delle emozioni e la memoria a lungo termine) ha un impatto significativo sulla funzione cognitiva e sulla qualità della vita.


Il diabete è un disturbo molto comune, causato da alti livelli di zucchero nel sangue. Colpisce il 6,4% della popolazione mondiale (285 milioni di individui) ed è associato ad un maggiore rischio di attacchi cardiaci, ictus e danni agli occhi, piedi e reni. Nel diabete di tipo 2, che rappresenta il 90% di tutti i casi, l'insulina (un ormone che permette alle cellule di prendere lo zucchero dal sangue e conservarlo sotto forma di energia) non funziona correttamente. 344 milioni di persone hanno anche il pre-diabete, una condizione con livelli moderatamente elevati di zucchero nel sangue che dà loro un rischio del 50% di sviluppare la malattia nell'arco di dieci anni.


Questa ricerca - un seguito di studio su 312 partecipanti provenienti dal Sydney Memory and Ageing Study) ha confrontato le scansioni MRI prese all'inizio e alla fine di un periodo di due anni. I partecipanti erano anziani australiani residenti in case di riposo, di età compresa tra 70 e 90 anni (età media 78) e il 54% maschi, tutti senza demenza. All'inizio dello studio il 41% aveva pre-diabete e il 13% aveva diabete di tipo 2. Alla fine dello studio i partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi: (1) quelli con livelli normali di glucosio stabili (102 persone), (2) quelli con pre-diabete stabile (120 persone), (3) quelli i cui livelli di glucosio erano peggiorati (57 persone) e, infine, (4) quelli con diabete di tipo 2 fin dall'inizio (33 persone).


Le scansioni di risonanza magnetica hanno mostrato che il gruppo normale ha perso una media di 18,4 cm cubi di volume totale del cervello in due anni. In confronto, il gruppo pre-diabetico stabile ha perso volume del cervello 1,4 volte di più (26,6 cm3). Sia il terzo gruppo (peggioramento dei livelli di glucosio) che il quarto (diabete di tipo 2) hanno perso 2,3 volte più della perdita di volume cerebrale del gruppo stabile (41,7 cm3 e 42,3 cm3, rispettivamente). I ricercatori (utilizzando modelli statistici che rappresentavano altre variabili) hanno concluso che lo status di zucchero nel sangue di una persona dopo due anni può predire in modo significativo il declino del volume cerebrale.


La Prof.ssa Associata Katherine Samaras, dal Garvan Institute of Medical Research, ha dichiarato: "Questi risultati sottolineano l'importanza della prevenzione del diabete. Inoltre sottolineano che, negli anziani, i medici e i professionisti del settore sanitario devono capire che la complessità dei bisogni dell'assistenza del diabete deve prevedere una prevista riduzione delle funzioni cognitive. "Dobbiamo capire perché si verificano questi cambiamenti cognitivi e nelle dimensioni del cervello. E' dovuto semplicemente agli zuccheri nel sangue più alti? Il cervello è soggetto agli effetti tossici del glucosio, proprio come lo sono i nervi periferici? In che misura gli altri fattori associati al diabete contribuiscono al declino delle dimensioni e della funzionzlità del cervello, ad esempio l'infiammazione o i livelli di grasso nel sangue? Dobbiamo anche capire come possiamo prevenire o impedire gli effetti negativi del diabete sul cervello".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Fonte: Materiale della European Society of Endocrinology, via AlphaGalileo.

Pubblicato in ScienceDaily il 7 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)