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Un semplice test può prevedere l'Alzheimer in anticipo

Il declino neurologico che porta alla malattia di Alzheimer può cominciare nella mezza età e può essere previsto con un test semplice da gestire.

Lo studio, condotto dal professor David Bunce - Professore di Psicologia presso la Brunel University West London e un collega del Centro di Salute Mentale di ricerca presso l'Australian National University (ANU) - ha rivelato che alcuni adulti apparentemente sani che vivono nella comunità di età compresa tra 44 e 48 anni presentano lesioni minuscole alla materia bianca nelle zone del cervello, simili a quelle riscontrate in persone con malattia di Alzheimer più avanti nell'età.

Un ulteriore passo in avanti generato collateralmente da questa ricerca, ha permesso agli scienziati di prevedere più facilmente quali individui possano sviluppare queste lesioni, attraverso una misura di attenzione semplice da gestire. I risultati suggeriscono che il declino neurologico che si pensa portare allo sviluppo della malattia di Alzheimer potrebbe cominciare molto prima nella vita delle persone di quanto si era inizialmente pensato.

Il lavoro è pubblicato sulla rivista di libero a accesso PLoS One.

"Anche se non possiamo essere certi che queste persone di mezza età, in seguito contrarranno la demenza, i risultati sono importanti per diverse ragioni", ha detto il professor Bunce.

"Primo, lo studio è uno dei primi a dimostrare che le lesioni in aree del cervello che si deteriorano nella demenza sono presenti in alcuni adulti di età a cavallo dei 40 anni. Secondo, anche se la presenza delle lesioni è stata confermata mediante l'MRI, siamo stati in grado di predire le persone che li avevano, con test molto semplice di gestire. "Infine, se i risultati fossero ripetuti in altri laboratori, lo studio prevede possibilità aperte per lo screening, per la diagnosi precoce e per l'intervento in ambienti sanitari. Prima si interviene con le persone vulnerabili all'eventuale demenza, maggiori sono le possibilità di prevenire o di ritardare l'esordio della malattia."

Nursing In Practice, Mercoledì 10 novembre 2010

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