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Colesterolo e deterioramento cognitivo: c'è un gene che li unisce

E' noto che i livelli di colesterolo di norma aumentano quando invecchiamo, e che sono associati ad un maggiore rischio di malattia cardiovascolare. La cosa meno nota è che i livelli di colesterolo cominciano a diminuire con l'avanzare dell'invecchiamento.


Ricercatori della University of Texas di Galveston e dell'Università del Kentucky hanno recentemente rilevato che le differenze di un gene possono influenzare i livelli di colesterolo dalla mezza età alla vecchiaia di una persona.


Lo studio ha analizzato dati provenienti dai campioni di sangue di oltre 590 persone del Framingham Heart Study Original Cohort. Il gene specifico, l'APOE, codifica le proteine ​​coinvolte nel mantenimento dei livelli di colesterolo. Le persone hanno diversi alleli, o varianti, dell'APOE: e2, e3 ed e4. L'allele e4 è associato ad un maggiore rischio di diverse malattie legate all'invecchiamento, compreso l'Alzheimer e le malattie cardiovascolari, come ictus e malattia coronarica. L'allele e2, invece, è associato ad un rischio minore di queste malattie.


"L'aumento del rischio di malattie cognitive e cardiovascolari degli anziani portatori dell'allele APOE e4 può essere dovuto, in parte, al fatto che questi individui sono predisposti ad avere un colesterolo totale più alto e un colesterolo HDL più basso dalla mezza età alla vecchiaia, rispetto alle persone con la variante APOE e3", ha dichiarato Brian Downer, autore principale e postdottorato nel Sealy Center on Aging dell'UTMB. "Il rischio più basso di queste malattie associate all'allele APOE e2 può essere dovuto al colesterolo totale più basso e al colesterolo HDL più alto dell'intera vita. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se la riduzione del colesterolo totale e l'aumento del colesterolo HDL diminuiscano il rischio di malattie cognitive e vascolari degli adulti portatori dell'allele APOE e4".


Un altro risultato sorprendente dello studio è che un colesterolo più alto negli anziani può essere associato alla longevità. I ricercatori hanno osservato che gli adulti che hanno vissuto oltre i 90 anni, durante la vecchiaia avevano il colesterolo totale più alto degli adulti che non sono andati oltre gli 80 o i 90 anni di età. Ciò potrebbe avere importanti implicazioni per continuare la pratica di prescrivere farmaci per abbassare il colesterolo dei più anziani.


"Il rapporto tra APOE, colesterolo e longevità è complesso ed è importante continuare a fare ricerca in questo settore per permettere agli anziani di capire come gestire in modo appropriato i livelli di colesterolo durante la vecchiaia", ha detto Downer. Si potrebbe arguire che può essere dannoso prescrivere farmaci per abbassare il colesterolo sulla base di prove che un colesterolo basso, e un calo del colesterolo negli adulti più anziani, sono associati ad un aumento della mortalità. Tuttavia, ulteriori ricerche saranno necessarie per confermare se un calo del colesterolo ha un ruolo diretto nella mortalità o se questo calo è il risultato di cambiamenti che insorgono durante il periodo di declino terminale prima della morte.


"I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per la salute pubblica", ha detto Downer. "Per modificare efficacemente il colesterolo, e di conseguenza, il rischio di malattie, è importante considerare come lo statto degli alleli dell'APOE influenzano i livelli di colesterolo dalla mezza età e fino alla tarda vecchiaia".

 

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Gli altri autori di questo documento includono Steven Estus, Yuriko Katsumata e David Fardo dell'Università del Kentucky. La ricerca è stato finanziata dai National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Texas  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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