I risultati combinati di un esame genetico del sangue e cinque minuti di Risonanza Magnetica funzionale, hanno classificato correttamente più di tre quarti di anziani sani, molti dei quali hanno avuto un declino cognitivo entro 18 mesi dal test.
John Woodard, Ph.D., professore associato di psicologia al College of Liberal Arts and Sciences and Institute of Gerontology della Wayne State University, autore principale dello studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease afferma che "Nessuno aveva studiato questa combinazione di test in un campione così grande".
I risultati hanno forti implicazioni per determinare chi ha più probabilità di trarre beneficio da trattamenti preventivi dell'Alzheimer. Woodard e i suoi colleghi hanno effettuato cinque test su 78 anziani sani: una risonanza magnetica strutturale (sMRI) che misura la dimensione della regione dell'ippocampo del cervello, una risonanza magnetica funzionale (fMRI) che mostra come il cervello si attiva durante le attività mentali, un esame del sangue che identifica l'allele APOE ε4 (un noto indicatore genetico per l'Alzheimer) e due test neuropsicologici standard che misurano l'umore e le abilità.
La combinazione più efficace di test per prevedere il declino cognitivo a breve termine è la fMRI e la prova di APOE ε4. La prova dell'allele APOE ε4, da sola, ha classificato correttamente il 61,5 per cento dei partecipanti, ma la combinazione dell'allele ε4 con la scarsa attività nel test fMRI ha classificato correttamente il 78,9 per cento dei partecipanti, tra cui il 35 per cento che ha mostrato un declino cognitivo significativo 18 mesi dopo il test.
Età, anni di istruzione, sesso e storia familiare di demenza non erano predittori accurati del futuro declino cognitivo. Il Dr. Woodard e i suoi colleghi hanno anche scoperto che le persone con il volume più grande dell'ippocampo, una maggiore attività cerebrale funzionale e nessun allele APOE ε4 sono meno inclini al declino cognitivo nei successivi 18 mesi.
I test dell'APOE e la fMRI che si sono dimostrati in combinazione come i migliori predittori sono prontamente disponibili, veloci, e non richiedono particolari competenze e sforzo da parte del partecipante. "L'uso di questi test potrebbe svolgere un ruolo importante nello sviluppo di farmaci per la prevenzione del morbo di Alzheimer e altre demenze", ha detto Woodard. "Se potessimo intervenire prima che le persone diventino sintomatici, potremmo essere in grado di rallentare la progressione della malattia o eliminarla del tutto."
L'Alzheimer è legato all'età; più è anziana la persona, maggiore è la probabilità che emergano i sintomi. "Se riuscissimo a ritardare l'insorgenza dell'Alzheimer di cinque anni, potremmo ridurre il numero di nuovi casi a metà," ha detto il Dott. Woodard . "Se riuscissimo a ritardare l'insorgenza della malattia di 10 anni, si potrebbe potenzialmente eliminarla completamente."
Fonte: Materiale fornito dalla Wayne State University - Office of the Vice President for Research.
Riferimenti: John L. Woodard, Michael Seidenberg, Kristy A. Nielson, J. Carson Smith, Piero Antuono, Sally Durgerian, Leslie Guidotti, Qi Zhang, Alissa Butts, Nathan Hantke, Melissa Lancaster, Stephen M. Rao. Prediction of Cognitive Decline in Healthy Older Adults using fMRI. Journal of Alzheimer's Disease, 2010; 21 (3): 871-885.
Letto su ScienceDaily, 24 gennaio 2011
Liberatoria: Questo articolo non si propone come alternativa a prescrizioni mediche o dietologiche; per qualsiasi variazione della propria terapia o dieta consigliamo di consultare il proprio medico o uno specialista.