Secondo un nuovo studio, i pazienti anziani con demenza e delirio che sono portati in un pronto soccorso dell'ospedale spesso non comprendono perché sono lì e le istruzioni di dimissione dei medici o infermieri.
Ricercatori statunitensi hanno intervistato 202 pazienti anziani, sul perché erano in un reparto di emergenza e hanno scoperto che quelli con deterioramento cognitivo (demenza e delirium) avevano meno probabilità rispetto agli altri di essere d'accordo sul motivo per cui erano lì con la persona che li ha accompagnati.
Gli autori dello studio hanno anche intervistato 115 pazienti anziani sulle loro dimissioni e hanno scoperto che quelli con deficit cognitivo avevano molte meno probabilità [dei pazienti normali] di capire le istruzioni per la dimissione. I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista Annals of Emergency Medicine on-line il 21 gennaio.
"I medici di pronto soccorso non percepiscono il delirio e la demenza nella maggior parte dei casi di emergenza in quanto i pazienti non sono regolarmente sottoposti a screening per tali malattie. Il nostro studio suggerisce che sia garantito lo screening per queste forme di deterioramento cognitivo nel reparto di emergenza", ha detto in un comunicato stampa del giornale l'autore, Dott. H. Jin Han, della Vanderbilt University di Nashville, in Tennessee.
Demenza e delirio colpiscono circa il 25 per cento dei pazienti anziani visto nei reparti di pronto soccorso, secondo i ricercatori. I problemi di comunicazione con questi pazienti "incidono sulla nostra capacità di fornire adeguata assistenza di qualità per questi pazienti vulnerabili", ha detto Han.
"Abbiamo bisogno di fare un lavoro migliore per identificare i pazienti più anziani con deterioramento cognitivo, ma questo può essere difficile in un ambiente caotico come il pronto soccorso. Per questo motivo, noi e molti altri gruppi di ricerca stiamo cercando di sviluppare strumenti di screening veloci perchè il medico indaffarato dell'emergenza possa individuare meglio delirio e demenza" conclude Han.
FONTE: Comunicato stampa Annals of Emergency Medicine, 21 gennaio 2011
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Letto su HealthDay del 25 gennaio 2011