Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco approvato limita il consumo energetico dei neuroni riducendo le neurodegenerazioni

Ridurre il consumo energetico dei neuroni per trattare le neurodegenerazioniA destra si vede che il farmaco rapamicina recupera i neuroni nella Sindrome di Leigh. (Fonte: Salk Institute)Gli scienziati del Salk Institute hanno dimostrato che un farmaco approvato dalla FDA aumenta la salute delle cellule cerebrali, limitando il loro uso di energia.


Il farmaco rapamicina prolunga la sopravvivenza dei neuroni malati, costringendoli a ridurre la produzione di proteine ​​per risparmiare energia cellulare, proprio come una famiglia con difficoltà finanziarie taglia l'illuminazione inutile per risparmiare sulla bolletta elettrica.


La rapamicina ha dimostrato di estendere la durata e di ridurre i sintomi in una vasta gamma di malattie e, a livello cellulare, sappiamo che rallenta la velocità con cui sono prodotte le proteine. Ma la nuova ricerca del Salk, pubblicata sulla rivista eLife, suggerisce che la rapamicina potrebbe anche puntare il danno neurale associato alla Sindrome di Leigh, una malattia genetica rara, e potenzialmente anche altre forme di neurodegenerazione.


"Il nostro studio dimostra che la produzione di proteine ​​nei neuroni è una delle principali fonti di consumo di energia e che i neuroni nella sindrome di Leigh degenerano perché non riescono a sostenere un livello sufficientemente alto di energia", dice Tony Hunter, il professore del Laboratorio di Biologia Cellulare e Molecolare del Salk che ha guidato la ricerca.


Gli studi precedenti sulla rapamicina, che blocca un sensore chiave di energia delle cellule, ha scoperto che può alterare il sistema immunitario, estendendo la durata della vita e trattando dei disturbi che comprendono l'Alzheimer e il lupus.


I ricercatori hanno ipotizzato che il farmaco impedisce la neurodegenerazione dell'Alzheimer inducendo le cellule a degradare i componenti danneggiati e le proteine ​​aggregate. Ma dati recenti hanno indicato che il farmaco potrebbe anche avere un effetto sui mitocondri (gli organelli che fungono da centrale energetica delle cellule), producendo energia sotto forma di trifosfato adenosina (ATP).


Xinde Zheng, associato di ricerca nel laboratorio di Hunter, stava già studiando le proprietà delle cellule colpite dalla Sindrome di Leigh, la cui neurodegenerazione ereditaria è causata da una mutazione nel DNA mitocondriale che riduce la produzione di ATP. Zheng si è chiesto se la rapamicina avrebbe potuto interessare i neuroni con mitocondri malati.


Lui e Hunter hanno collaborato con il laboratorio di Rusty Gage, professore del Laboratorio di Genetica del Salk e titolare della cattedra di Ricerca sulle Malattie Neurodegenerative Legate all'Età. Zheng, insieme a Leah Boyer, a quel tempo ricercatrice nel laboratorio di Gage e ora direttrice del Stem Cell Core del Salk, hanno generato neuroni della malattia prendendo le cellule della pelle dei pazienti con la Sindrome di Leigh, riprogrammandole in cellule staminali di coltura e poi inducendole a diventare cellule cerebrali in un piatto.


Anche se le cellule devono produrre proteine ​​per sopravvivere, questa produzione ​​è un processo con un alto consumo energetico e, per le cellule malate, il processo lascia troppo poche riserve di energia per affrontare lo stress cellulare o le altre esigenze.


"Ridurre la produzione di proteine ​​nei neuroni che invecchiano lascia più energia alla cellula per il ripiegamento corretto delle proteine ​​e per la gestione dello stress", dice Zheng, il primo autore della nuova ricerca. "L'impatto della nostra scoperta è che la modulazione della sintesi proteica potrebbe essere un approccio generale al trattamento delle neurodegenerazioni".


Nello studio, il team ha scoperto che i neuroni della sindrome di Leigh decadono nel piatto e mostrano chiari segni di esaurimento dell'energia. Nel frattempo, i neuroni della Sindrome di Leigh esposti alla rapamicina avevano più ATP e meno degenerazione. Riducendo la produzione di proteine, i neuroni malati e danneggiati riescono a sopravvivere più a lungo.


"Siamo sorpresi e deliziati dell'effetto che ha la rapamicina nel ridurre la sintesi proteica poiché l'approccio di austerità energetica può portare ad un potenziale trattamento per le malattie neurodegenerative legate ai mitocondri", afferma Gage. E' però necessario altro lavoro per determinare se gli esiti della rapamicina sono validi anche in modelli animali di Sindrome di Leigh e di altre malattie neurodegenerative, e per accertare esattamente come la rapamicina altera il metabolismo delle cellule.

 

**********
Hanno collaborato allo studio Mingji Jin, Youngsung Kim, Weiwei Fan, Cedric Bardy, Travis Berggren e Ronald M. Evans, tutti del Salk Institute. Il lavoro e i ricercatori coinvolti sono stati finanziati dai National Institutes of Health, dall'Howard Hughes Medical Institute, dalla Calouste Gulbenkian Foundation, dal California Institute for Regenerative Medicine, e dall'Helmsley Center for Genomic Medicine.

 

 

 


Fonte: Salk Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xinde Zheng, Leah Boyer, Mingji Jin, Yongsung Kim, Weiwei Fan, Cedric Bardy, Travis Berggren, Ronald M Evans, Fred H Gage, Tony Hunter. Alleviation of neuronal energy deficiency by mTOR inhibition as a treatment for mitochondria-related neurodegeneration. eLife, 2016; 5 DOI: 10.7554/eLife.13378

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)