Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il pensiero positivo può aiutare ad evitare l'Alzheimer?


Quando si solleva il tema del pensiero positivo, in genere si citano i molti libri che sono stati scritti su come impiegare il pensiero positivo per avere più successo nella vita, in particolare nei rapporti d'affari, e come diventare più felici.


Si tratta di un approccio di auto-aiuto progettato per rafforzare la fede in se stessi liberando la mente dalle preoccupazioni, e annullando la negatività che può abbatterci.


Conosco molti uomini d'affari di successo che giurano che il pensiero positivo è un fattore importante che contribuisce al loro successo, mio ​​padre è uno di loro.


Se siamo d'accordo che il pensiero positivo può darci più successo, e forse renderci più felici, questo implica che può anche farci rimanere più in salute? Domanda interessante, e non è facile rispondere.


Il motivo è che ci sono molte questioni confondenti che impattano sulla salute, e sono difficili da controllare in uno studio di ricerca. Come esseri umani ci confrontiamo con una vasta gamma di condizioni di vita e di influenze ambientali, una varietà di altri esseri umani con cui dobbiamo interagire regolarmente ai diversi livelli sociali e lavorativi, e ognuno di noi ha una diversa storia di vita; tutti fattori che possono avere un impatto sul pensiero e sull'approccio alla vita, e in ultima analisi, sulla nostra salute.

 

Invecchiamento e Alzheimer

Si può trovare un gruppo di studio in cui molti dei fattori di cui sopra sono simili? La risposta è si. Le monache di clausura condividono condizioni di vita comuni, e la maggior parte delle loro scelte di vita quotidiana sono controllate strettamente.


Uno studio su invecchiamento e Alzheimer delle monache è stato avviato nel 1986 dal Dr. David Snowdon, epidemiologo (studia le popolazioni) e professore di neurologia dell'Università del Minnesota. (Nota: Lo studio è stato spostato all'Università del Kentucky per diversi anni, poi è tornato alla Minnesota). Le suore sono state sottoposte a test di allegria, ottimismo, felicità, e altri fattori che riflettono il pensiero positivo. Il test ripetuto anni dopo ha rivelato risultati altamente provocatori.


In primo luogo, per quanto riguarda la longevità, quando si tratta di caratteristiche positive, come essere allegri, un impressionante 54 per cento di quelle con i punteggi più alti era ancora in vita a 94 anni. Al contrario, tra coloro che avevano ottenuto punteggi bassi, solo l'11 per cento era ancora in vita a 94 anni.


I dati sull'Alzheimer erano ancora più impressionanti. In generale, la convinzione è che più a lungo si vive, maggiore è la probabilità di insorgenza dell'Alzheimer. Il fatto che viviamo sempre di più, e che il tasso di Alzheimer sta peggiorando, supportano questa convinzione. Tuttavia, la vita più lunga delle monache allegre non si è associata ad una maggiore incidenza di questa malattia devastante. Al contrario, un atteggiamento positivo sembrava essere protettivo, come un vaccino efficace.

 

Se essere positivi ci fa bene, perché siamo così negativi?

Quando si chiacchiera con gli amici, dopo uno scambio di convenevoli, sembra che la conversazione spesso si trasformi rapidamente in una sessione di lamentele, piuttosto che in una celebrazione della vita. Perché?


Gli psicologi di ricerca ci dicono che questo è naturale per gli esseri umani, e che ha a che fare con la sopravvivenza. Agli albori della vita dell'uomo, essere fiduciosi e allegri probabilmente avrebbe ottenuto solo il risultato di essere uccisi abbastanza rapidamente. Essere cauti, d'altra parte, e preoccupati per le intenzioni degli estranei, ed essere sempre in guardia contro gli attacchi di vario genere, aumentavano le probabilità di salvare delle vite.


In altre parole, siamo naturalmente più inclini al pensiero negativo che a quello positivo, il che significa che se vogliamo essere positivi, dobbiamo sforzarci di esserlo.


Qual è un buon approccio? Alcuni esperti suggeriscono di fare brevi pause durante il giorno per concentrarci su quanto benedetti siamo, e per ringraziare delle benedizioni. Pur essendo così semplice, può reindirizzare il nostro pensiero ad essere più positivi, utili e produttivi.


Ci sono molti altri metodi provati e collaudati, e sono disponibili diversi libri di auto-aiuto. Ad esempio, "Il potere del pensiero positivo" di Norman Vincent Peale, pubblicato nel 1952, è il primo del genere e un perenne best-seller.


Indipendentemente da cosa si sceglie di fare a questo proposito, quando si tratta di vivere una vita più lunga e sana, e possibilmente di evitare l'Alzheimer, la ricerca suggerisce che sviluppare l'abitudine al pensiero positivo ci ripaga dello sforzo e del tempo.

 

 

 


Fonte: Anita Miles Curpier, dietista registrata con una notevole esperienza in terapia nutrizionale.

Pubblicato in Courier-Journal.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.