Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Annunciato nuovo farmaco capace di ridurre l'infiammazione dell'Alzheimer

 

Un farmaco sperimentale si è dimostrato promettente per trattare l'Alzheimer, impedendo l'infiammazione e rimuovendo grumi di proteine ​​anormali nel cervello associate alla malattia, secondo uno studio eseguito sui topi presentato al meeting annuale ANESTHESIOLOGY® 2016.


Una caratteristica fondamentale dell'Alzheimer è lo sviluppo di grumi di proteine ​​anormali chiamate «placche amiloidi» e di fasci di fibre aggrovigliate nel cervello. Questi cambiamenti causano infiammazione nel cervello e danni ai neuroni. Questo danno progressivo porta alla perdita di memoria, a confusione e demenza. Il nuovo farmaco, chiamato NTRX-07, sembra diminuire questa infiammazione nel cervello, preservando i neuroni e le cellule rigenerative del cervello.


"Questo farmaco può ridurre l'infiammazione nel cervello, che è legata all'Alzheimer"
, ha detto il ricercatore Mohamed Naguib MD, medico anestesista del Dipartimento di Anestesiologia Generale alla Cleveland Clinic e professore di anestesiologia al Lerner College of Medicine della Cleveland Clinic. "Il NTRX-07 usa un meccanismo diverso rispetto agli altri farmaci di Alzheimer attualmente disponibili, poiché punta alla causa della malattia, non solo ai sintomi".


Gli autori hanno scoperto le capacità di ripristino della memoria del NTRX -07 durante gli studi di un farmaco potenziale per il trattamento di una condizione complessa di dolore cronico, chiamata «dolore neuropatico». "I pazienti che hanno il dolore neuropatico hanno una neuroinfiammazione cronica", ha detto il Dr. Naguib. "Si tratta di un composto che attutisce quell'infiammazione".


I ricercatori hanno testato il NTRX -07 su topi allevati per avere problemi neurodegenerativi al cervello simili a quelli dell'Alzheimer. Essi hanno scoperto che l'infiammazione prodotta in risposta alla malattia causa cambiamenti nelle cellule microgliali del cervello, le cellule immunitarie che rimuovono di solito le placche amiloidi pericolose (ammassi di proteine) nel cervello. Quando le placche amiloidi si accumulavano nei topi, le microglia (cellule del sistema immunitario) non erano in grado di rimuoverle, portando a infiammazione e danni alle cellule nervose, e alle capacità cognitive minori conseguenti.


Le cellule microgliali hanno recettori sulla superficie chiamati recettori CB2, che una volta attivati possono produrre una risposta anti-infiammatoria. Il NTRX -07 punta i recettori CB2, inducendo una diminuzione dell'infiammazione e prevenendo i danni al tessuto cerebrale. Il nuovo farmaco ha migliorato la rimozione delle placche amiloidi anormali e ha generato migliori prestazioni della memoria e di altre abilità cognitive.


Il farmaco ha anche aumentato i livelli di una proteina chiamata SOX2, che ha dimostrato di aiutare lo sviluppo di nuove cellule cerebrali e di proteggere il cervello nelle persone con Alzheimer.


Lo studio ha scoperto, nei topi trattati con NTRX-07, che i livelli di SOX2 sono stati ripristinati a livelli normali. Al contrario, i topi trattati con placebo hanno mostrato livelli inferiori di SOX2, infiammazione attiva nel cervello, scarsa rimozione di placche amiloidi, e scarse prestazioni della memoria.

 

 


Fonte: News Medical Net (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.