Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Infezione da Toxoplasma legata a varie malattie, compreso l'Alzheimer

Infezione da Toxoplasma legata a varie malattie, compreso l'AlzheimerIl protozoo Toxoplasma gondii, cisti tissutale nel cervello (Foto: D. Ferguson, Oxford University)

Più di 2 miliardi di persone - quasi un essere umano su tre della terra - hanno un'infezione permanente con il parassita Toxoplasma gondii che dimora nel cervello.


Nel numero di Scientific Reports del 13 settembre 2017, 32 ricercatori di 16 istituzioni diverse descrivono gli sforzi per capire come l'infezione con questo parassita può alterare e in alcuni casi amplificare diversi disturbi cerebrali, tra cui l'epilessia, l'Alzheimer, il Parkinson e alcuni tumori.


Quando una donna è infettata dal T. gondii durante la gravidanza, e passa il parassita al suo bambino non ancora nato, le conseguenze possono essere profonde, inclusi danni devastanti al cervello, al sistema nervoso e agli occhi.


Tuttavia, c'è sempre più evidenza che acquisire questa infezione in vita potrebbe essere lungi dall'essere innocuo. Così i ricercatori hanno cominciato a cercare collegamenti tra questa infezione cronica, ma apparentemente dormiente, e il suo potenziale di alterare il corso di disturbi neurologici comuni.


Rima McLeod MD, professoressa di oftalmologia e scienze visive e pediatria, e direttrice medica del Centro Toxoplasmosi all'Università di Chicago, ha affermato:

"Volevamo capire come questo parassita, che vive nel cervello, possa contribuire a far luce sulla patogenesi di altre malattie cerebrali.

"Sospettiamo che coinvolga più fattori. Al nucleo c'è l'allineamento delle caratteristiche del parassita stesso, dei geni che esprime nel cervello infetto, dei geni di suscettibilità che potrebbero limitare la capacità dell'ospite di prevenire l'infezione e dei geni che controllano la suscettibilità ad altre malattie presenti nell'ospitante umano.

"Altri fattori possono includere la gravidanza, lo stress, le infezioni addizionali e un microbioma insufficiente. Abbiamo ipotizzato che quando questi fattori confluiscono, può insorgere una malattia".


Da più di un decennio i ricercatori notano sottili manipolazioni del comportamento associate a un'infezione latente di T. gondii. Ratti e topi che portano questo parassita, per esempio, perdono l'avversione per l'odore dell'urina di gatto. Questo è pericoloso per un roditore, perché lo rende preda e cibo più facile per i gatti.


Ma dà benefici ai gatti che hanno un pasto, così come ai parassiti, che ottengono un nuovo ospite che li distribuirà ampiamente nell'ambiente. Un gatto infettato acutamente può espellere fino a 500 milioni di oocisti (spore che sopravvivono fuori dell'organismo ospitante) in poche settimane. Anche un solo oocysta, che può rimanere nel suolo o nell'acqua per un anno, è infettivo.


Uno studio più recente ha trovato una connessione simile nei primati. Gli scimpanzé infetti perdono l'avversione al profumo di urina del loro predatore naturale, il leopardo.


Il gruppo di ricerca ha deciso di cercare effetti simili nelle persone. Si sono concentrati su ciò che chiamano 'infettoma' umano, cioè i legami plausibili tra le proteine ​​secrete dal parassita, i microRNA umani espressi, la chimica neurale dell'ospitante umano e i molteplici percorsi che sono perturbati dalle interazioni ospitante-parassiti.


Usando dati raccolti dal National Collaborative Chicago-Based Congenital toxoplasmosis Study, che ha diagnosticato, trattato e seguito 246 persone infette congenitamente e le loro famiglie dal 1981, hanno eseguito un'analisi completa dei sistemi, considerando una gamma di biomarcatori generati da parassiti e valutando il loro impatto probabile.


Lavorando con il J Craig Venter Institute e l'Institute of Systems Biology Scientists, hanno esaminato l'effetto delle infezioni delle cellule staminali neuronali primarie del cervello umano in coltura tissutale, concentrandosi sull'espressione genica e le proteine ​​perturbate. Parte del team, tra cui Huan Ngo della Northwestern University, Hernan Lorenzi del J Craig Venter Institute, Kai Wang e Taek-Kyun Kim dell'Institute for Systems Biology e la McLeod, ha integrato la genetica dell'ospite, la proteomica, la transcrittomica e i dati microRNA circolanti, per costruire un modello di questi effetti sul cervello umano.


Usando un approccio che hanno chiamato di 'ricostruzione e deconvoluzione', i ricercatori hanno identificato i percorsi perturbati associati alle malattie neurodegenerative, nonché i collegamenti tra toxoplasmosi, disturbi del cervello umano e alcuni tumori.


Hanno anche scoperto che:

  • Piccoli biomarcatori regolatori (frazioni di microRNA o proteine ​presenti nei bambini con toxoplasmosi grave) corrispondono a quelli che si trovano in pazienti con malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o il Parkinson.
  • Il parassita riesce a manipolare 12 recettori olfattivi umani in modi che simulano lo scambio gatto-topo o scimpanzé-leopardo.
  • C'è l'evidenza che il gondii potrebbe aumentare il rischio di epilessia, "possibilmente alterando la segnalazione GABAergica".
  • L'infezione da gondii è associata a una rete di 1.178 geni umani, molti dei quali sono modificati in diversi tumori.

Scrivono gli autori:

"I nostri risultati forniscono informazioni sui meccanismi con cui, in alcune circostanze, questo parassita potrebbe causare queste malattie associate. Questo lavoro fornisce una mappa dei sistemi per progettare medicinali e vaccini per riparare e prevenire gli effetti neuropatologici del T. gondii sul cervello umano".


Il co-autore Dennis Steinler PhD, direttore del Laboratorio di Neuroscienze e Invecchiamento della Tufts University, ha affermato:

"Questo studio è un cambiamento di paradigma. Ora dobbiamo inserire la malattia infettiva nell'equazione delle malattie neurodegenerative, dell'epilessia e dei tumori neurali".

"Allo stesso tempo, dobbiamo tradurre gli aspetti di questo studio in trattamenti preventivi che includono tutto, dai farmaci alla dieta, allo stile di vita, per ritardare l'insorgenza e la progressione delle malattie".

 

 

 


Fonte: John Easton in University of Chicago (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Reference: Huân M. Ngô, Ying Zhou, Hernan Lorenzi, Kai Wang, Taek-Kyun Kim, Yong Zhou, Kamal El Bissati, Ernest Mui, Laura Fraczek, Seesandra V. Rajagopala, Craig W. Roberts, Fiona L. Henriquez, Alexandre Montpetit, Jenefer M. Blackwell, Sarra E. Jamieson, Kelsey Wheeler, Ian J. Begeman, Carlos Naranjo-Galvis, Ney Alliey-Rodriguez, Roderick G. Davis, Liliana Soroceanu, Charles Cobbs, Dennis A. Steindler, Kenneth Boyer, A. Gwendolyn Noble, Charles N. Swisher, Peter T. Heydemann, Peter Rabiah, Shawn Withers, Patricia Soteropoulos, Leroy Hood, Rima McLeod. Toxoplasma Modulates Signature Pathways of Human Epilepsy, Neurodegeneration & Cancer. Scientific Reports, 2017; 7 (1) DOI: 10.1038/s41598-017-10675-6

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.