Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza: deficit cognitivo lieve è comune nelle donne oltre gli 85 anni

Secondo un rapporto apparso nel numero di maggio di Archives of Neurology, il disturbo cognitivo lieve (MCI), la demenza e relativi sottotipi, sono comuni nella donne "molto anziane", quelle oltre gli 85 anni di età.

Gli anziani di questa fascia di età sono "il segmento in più rapida crescita della popolazione degli Stati Uniti e si prevede un loro aumento del 40 per cento solo nel corso del prossimo decennio" scrivono gli autori come informazioni di base nell'articolo. "Le evidenze iniziali suggeriscono che l'incidenza di tutte le cause di demenza quasi raddoppia ogni 5 anni di età e che la prevalenza della demenza aumenta dal 2/3 per cento a 65-75 anni fino al 35 per cento a 85 anni".

Per caratterizzare la prevalenza del decadimento cognitivo lieve e dei suoi sottotipi nelle donne più anziane, Kristine Yaffe, MD, dell'Università di California a San Francisco, e colleghi, hanno valutato i dati di 1.299 donne arruolate nel Cognitive Impairment Women Study of Exceptional Aging, uno studio dipendente da quello sulle fratture osteoporotiche. Le donne avevano una età media di 88,2 anni e il 27 per cento avevano età superiore ai 90 anni. Tra le donne dello studio, 231 (17,8 per cento) avevano diagnosi di demenza e 301 (23,2 per cento) disturbo cognitivo lieve, per un totale del 41,0 per cento con deterioramento cognitivo clinico.

La prevalenza di lieve compromissione cognitiva era maggiore nelle donne ultranovantenni rispetto a quelle nella fascia 85-89 anni (24,5 per cento contro 22,7 per cento). Tra i sottotipi del disturbo cognitivo lieve, il dominio multiplo amnestico (che interessa di più le funzioni cognitive, inclusa la difficoltà di memoria) è più comune con il 33,9 per cento, seguito dal singolo dominio non-amnestico (che colpisce un tipo di funzione cognitiva, non interessa la memoria) nel 28,9 per cento dei casi, mentre il dominio singolo amnestico (che colpisce un tipo di funzione cognitiva, inclusa la difficoltà di memoria) interessa il 21,9 per cento delle donne.

La prevalenza della demenza nelle donne di 90 anni e oltre è circa il doppio di quella delle donne di età 85-89 anni (28,2 per cento contro 13,9 per cento), tuttavia la distribuzione dei sottotipi di demenza (Alzheimer, demenza vascolare, miste o altro) è stata simile tra tutte le età. Rispetto alle donne con cognizione normale, quelle con demenza erano in media più anziane, con meno probabilità di avere ultimato la scuola superiore e più probabilità di vivere in una casa di cura. Le donne affette da demenza avevano anche maggiori probabilità di avere avuto depressione, una storia di ictus, e di avere uno degli alleli apolipoproteina E ε4 (APOE ε4), una forma alternativa del gene.

Poiché il trattamento ed il decorso della demenza variano per sottotipo, gli autori notano che, "la distribuzione dei sottotipi di demenza è di vitale importanza per la pianificazione della salute pubblica". In questo campione di donne molto anziane, l'Alzheimer e la demenza mista rappresentano quasi l' 80 per cento dei casi combinati di demenza, e la demenza vascolare rappresenta il 12,1 per cento dei casi. Pertanto, concludono gli autori "lo ricerca dei disturbi cognitivi nella fascia più anziana è della massima importanza, specialmente nei gruppi ad alto rischio".

Questo studio è stato sostenuto in parte da un sovvenzione del National Institute of Aging e da un premio Independent Investigator dalla Alzheimer's Association.

 

 


Fonte: Arch Neurol;. 2.011 68 [5] :631-636 a. Disponibile pre-embargo www.jamamedia.org

Pubblicato su EurekAlert il 9 maggio 2011   Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.