Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco abbassa livelli delle proteine colpevoli dell'Huntington

Uno studio clinico internazionale ha scoperto che un nuovo farmaco per la malattia di Huntington è sicuro e che il trattamento con il farmaco riesce ad abbassare i livelli della proteina anormale che causa la malattia debilitante nei pazienti.


Nello studio pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine, i ricercatori della University of British Columbia (Canada) e loro colleghi hanno dimostrato per la prima volta che il farmaco IONIS-HTTRX (ora chiamato RO7234292) abbassa con successo i livelli dell'huntingtina mutata, la proteina tossica che causa la malattia di Huntington, nel sistema nervoso centrale dei pazienti.


"Questo è un risultato estremamente importante e promettente per i pazienti e le famiglie colpite da questa devastante malattia genetica del cervello", ha affermato il dottor Blair Leavitt, neurologo e direttore della ricerca al Center for Huntington Disease della UBC. "Per la prima volta, abbiamo la prova che un trattamento non solo può ridurre i livelli della proteina che causa la malattia tossica nei pazienti, ma che è anche sicuro e molto ben tollerato".


Leavitt, che è anche scienziato senior del Centro di Medicina e Terapia Molecolare e della facoltà di medicina dell'UBC, ha trattato tutti i partecipanti canadesi a questo studio, incluso il primo paziente arruolato nello studio nel settembre 2015.


La malattia di Huntington (HD) è una malattia neurologica genetica fatale. Di solito si sviluppa in età adulta e provoca movimenti involontari anormali, sintomi psichiatrici e demenza. Circa una persona su 10.000 in Canada ha l'HD. Ad oggi, nessun trattamento efficace ha dimostrato di rallentare la progressione di questo disturbo. L'HD è causata da una singola mutazione genetica nota, e ogni figlio di un portatore della mutazione ha il 50% di possibilità di ereditare la malattia.


Lo studio ha arruolato 46 pazienti con HD precoce in nove centri di studio in Canada, Regno Unito e Germania. Dei 46 pazienti, 34 sono stati randomizzati a ricevere il farmaco e 12 sono stati randomizzati a ricevere il placebo. Ogni partecipante ha ricevuto quattro dosi del farmaco e tutti i partecipanti allo studio hanno completato lo studio e hanno continuato a ricevere il farmaco attivo in uno studio continuo aperto. Il farmaco veniva somministrato mensilmente ai pazienti tramite un'iniezione diretta nel liquido cerebrospinale.


I ricercatori, guidati dalla dott.ssa Sarah Tabrizi, direttrice dell'Huntington Disease Center all'University College di Londra e capo investigatore globale dello studio clinico IONIS-HTTRX, hanno scoperto che il farmaco ha prodotto diminuzioni significative dei livelli di proteina huntingtina mutante nel liquido cerebrospinale dei pazienti. Nessun partecipante allo studio ha avuto reazioni avverse gravi, suggerendo che il trattamento è sicuro e ben tollerato dai pazienti.


Il farmaco è attualmente in valutazione in un ampio esperimento clinico multicentrico di fase III eseguito al Center for Huntington Disease della UBC e in altri centri HD in tutto il mondo. Questo studio è progettato per determinare se il trattamento rallenta o blocca la progressione dei sintomi della malattia.

 

 

 


Fonte: University of British Columbia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sarah J. Tabrizi, Blair R. Leavitt, G. Bernhard Landwehrmeyer, Edward J. Wild, Carsten Saft, Roger A. Barker, Nick F. Blair, David Craufurd, Josef Priller, Hugh Rickards, Anne Rosser, Holly B. Kordasiewicz, Christian Czech, Eric E. Swayze, Daniel A. Norris, Tiffany Baumann, Irene Gerlach, Scott A. Schobel, Erika Paz, Anne V. Smith, C. Frank Bennett and Roger M. Lane. Targeting Huntingtin Expression in Patients with Huntington’s Disease. NEJM, 6 May 2019 DOI: 10.1056/NEJMoa1900907

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)