Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato marcatore infiammatorio legato alla demenza

Protein CD14Proteina CD14 (Fonte: Wikipedia)

Un marcatore infiammatorio chiamato sCD14 è legato all'atrofia cerebrale, al declino cognitivo e alla demenza, secondo uno studio fatto su oltre 4.700 persone provenienti da due grandi studi sul cuore. Lo studio è stato pubblicato ieri, lunedì 9 dicembre, sulla rivista Neurology.


"Abbiamo una forte ragione per credere che il sCD14 sia un biomarcatore utile per valutare il rischio di una persona di declino cognitivo e demenza", ha detto Sudha Seshadri MD, professoressa di neurologia alla UT Health di San Antonio, direttrice del Glenn Biggs Institute for Alzheimer's and Neurodegenerative Diseases dell'università e autrice senior dello studio. "Il fatto più entusiasmante è che possiamo valutare questo rischio in anticipo, quando c'è tutto il tempo per intervenire e cambiare il corso della vita di una persona".


"Livelli più elevati di sCD14 sono stati associati a marcatori di invecchiamento cerebrale e lesioni, come ad esempio l'atrofia cerebrale totale, e a un declino nel funzionamento esecutivo, il processo decisionale necessario per molte attività della vita quotidiana", ha detto il primo autore Matthew Pase PhD, del Florey Institute for Neuroscience and Mental Health di Melbourne in Australia.


I ricercatori hanno studiato il rischio di demenza di 1.588 partecipanti al Framingham Heart Study e di 3.129 partecipanti al Cardiovascular Health Study. Il dott. Pase e la dott.ssa Seshadri sono ricercatori del Framingham.


Il sCD14 del plasma è stato misurato nel sangue dei partecipanti al momento dell'arruolamento nello studio. Nel gruppo Framingham sono stati eseguiti la risonanza magnetica cerebrale e i test cognitivi entro un anno dal prelievo di sangue per il sCD14. Una seconda serie di test è stata effettuata dopo 7 anni. La demenza è stata sorvegliata in media per 9 anni.


Nel Cardiovascular Health Study, la prima risonanza magnetica cerebrale è stata eseguita da 3 a 4 anni dopo l'arruolamento ed una seconda volta 5 anni più tardi.


"Sono estremamente necessari biomarcatori misurati nel sangue, con il loro buon rapporto costo-efficacia, per rilevare e monitorare la progressione delle lesioni cerebrali precliniche che predispongono alla demenza", hanno dichiarato i ricercatori nel documento. "Tali marcatori possono diventare anche punti di controllo negli studi clinici di interventi che modificano la malattia ed espandere la nostra comprensione della biologia della malattia".


Non ci sono ancora stati esperimenti di farmaci per vedere se l'abbassamento dei livelli di sCD14 può aiutare la cognizione negli esseri umani. Tuttavia, il trattamento con diversi farmaci antinfiammatori - come le statine - può abbassare il sCD14. "È sempre più riconosciuto il ruolo dell'infiammazione nel declino cognitivo correlato alle neurodegenerazioni e alle lesioni vascolari e nella demenza", ha detto la dott.ssa Seshadri.

 

 

 


Fonte: University of Texas/San Antonio via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Matthew Pase, Jayandra Himali, Alexa Beiser, Charles DeCarli, Emer McGrath, Claudia Satizabal, Hugo Aparicio, Hieab Adams, Alexander Reiner, W.T. Longstreth, Myriam Fornage, Russell Tracy, Oscar Lopez, Bruce Psaty, Daniel Levy, Sudha Seshadri, Joshua Bis. Association of CD14 with incident dementia and markers of brain aging and injury. Neurology, 9 Dec2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)