Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Astrociti adulti sono cruciali per l'apprendimento e la memoria

Ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston nel Texas, rivelano che gli astrociti, le cellule più abbondanti nel cervello, hanno un ruolo diretto nella regolazione dei circuiti neuronali coinvolti nell'apprendimento e nella memoria. I risultati del loro studio appaiono sulla rivista Neuron.


“È diventato sempre più chiaro che gli astrociti sono molto più che cellule di supporto nel cervello adulto sano. Essi hanno un ruolo diretto in una vasta gamma di funzioni complesse ed essenziali, compresa la comunicazione neuronale, attraverso le sinapsi e la regolazione delle funzioni dei circuiti neurali“, ha detto l'autore senior dott. Benjamin Deneen, professore di neurochirurgia e membro del Center for Stem Cell and Regenerative Medicine del Baylor. “In questo studio, vi mostriamo un nuovo ruolo degli astrociti nella funzione normale del cervello”.


Il lavoro precedente aveva mostrato che gli astrociti comprendono diverse popolazioni con proprietà cellulari, molecolari e funzionali uniche. Occupano regioni cerebrali distinte, indicando una specializzazione regionale. Ci sono prove che suggeriscono che i fattori di trascrizione - proteine ​​coinvolte nel controllo dell'espressione genica - regolano la diversità degli astrociti.


Deneen ed i suoi colleghi volevano capire meglio il ruolo nelle funzioni cerebrali dei topi adulti che ha il fattore di trascrizione NFIA, un regolatore noto dello sviluppo degli astrociti. I ricercatori hanno lavorato con un modello di topo che avevano geneticamente modificato per mancare del gene NFIA specificamente negli astrociti adulti, in tutto il cervello. Essi hanno analizzato diverse regioni del cervello, alla ricerca di alterazioni nella morfologia e nella fisiologia degli astrociti e nelle firme dell'espressione genica.


“Abbiamo riscontrato che gli astrociti che mancavano di NFIA presentano forme difettose e funzioni alterate”, ha detto Deneen. “Sorprendentemente, anche se il gene NFIA è stato eliminato in tutte le regioni del cervello, solo gli astrociti nell'ippocampo ne sono risultati gravemente alterati. Altre regioni, come la corteccia e il tronco cerebrale, non sono state danneggiate”.


Gli astrociti nell'ippocampo avevano anche meno attività del calcio (il calcio è un indicatore della funzione degli astrociti) così come una ridotta capacità di rilevare i neurotrasmettitori rilasciati dai neuroni. Gli astrociti senza NFIA, inoltre, non erano più associati strettamente con i neuroni rispetto a quelli normali.


È importante sottolineare che tutte queste alterazioni morfologiche e funzionali si sono collegate a difetti nella capacità degli animali di apprendere e ricordare, che fornisce la prima evidenza che gli astrociti in una certa misura controllano i circuiti neuronali che mediano l'apprendimento e la memoria.


“Gli astrociti nel cervello sono fisicamente vicini e comunicano con i neuroni. I neuroni rilasciano molecole che gli astrociti possono rilevare e a cui rispondono“, ha detto Deneen. “Secondo noi gli astrociti senza NFIA non sono in grado di ‘ascoltare’ i neuroni come gli astrociti normali e, pertanto, non possono rispondere adeguatamente fornendo il supporto necessario per rendere efficace la funzione del circuito di memoria e la trasmissione neuronale. Di conseguenza, il circuito è interrotto, determinando il deterioramento dell'apprendimento e della memoria“.

 

 

 


Fonte: Baylor College of Medicine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Anna Yu-Szu Huang, Junsung Woo, Debosmita Sardar, Brittney Lozzi, Navish A. Bosquez Huerta, Chia-Ching John Lin, Daniela Felice, Antrix Jain, Adriana Paulucci-Holthauzen, Benjamin Deneen. Region-Specific Transcriptional Control of Astrocyte Function Oversees Local Circuit Activities. Neuron, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.