Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Spray nasale per Alzheimer riduce le proteine che causano la malattia ... nei topi

how nasal spray vaccine worksCome funziona il vaccino nasale per Alzheimer: (1) il vaccino è inserito via naso, (2) reagisce con la proteina tau e crea anticorpi per rimuoverla, e (3) aiuta a ridurre le aree colpite dalla demenza?

Degli scienziati hanno sviluppato un vaccino nasale per il morbo di Alzheimer (MA) che secondo loro potrebbe essere la chiave per prevenire e curare la condizione che fa degenerare la cognizione negli esseri umani. Il vaccino, che impedisce a una proteina ritenuta causa della malattia di accumularsi nel cervello, ha notevolmente ridotto la materia cerebrale atrofizzata nei topi con la malattia.


Il team che sta dietro il vaccino, i cui membri includono ricercatori dell'Università di Kyoto, ha detto che i suoi esperimenti con i topi hanno dimostrato che il vaccino ha ridotto i cambiamenti nel cervello e i comportamenti anomali causati dalla malattia. Gli scienziati hanno annunciato i loro risultati nella versione online della rivista scientifica Nature il 24 marzo.


"È necessaria molta più ricerca perché il vaccino possa essere usato negli esseri umani, ma è un risultato che può contribuire allo sviluppo di una cura per la demenza", ha detto il componente del team Haruhisa Inoue, professore dell'Università di Kyoto.


Alcuni tipi di demenza, compreso il MA, sono caratterizzati da un accumulo anomalo di proteine ​​tau nel cervello. Ci sono farmaci  disponibili che migliorano i sintomi del MA, ma non è ancora stata trovata una cura per la malattia. Nell'esperimento che ha usato i meccanismi del sistema immunitario, il team ha incorporato un gene in un virus innocuo per farlo produrre tau e l'ha somministrato per via nasale ai topi con geni a rischio di sviluppare la demenza.


Il vaccino è apparso stimolare il sistema immunitario dei topi, perché i loro anticorpi, che reagiscono con la tau e rimuovono la proteina, sono più che raddoppiati rispetto a quando non erano state adottate misure.


Nei casi dei topi vaccinati, le aree del cervello atrofizzate dalla demenza erano solo due terzi di quelle dei topi che non erano stati vaccinati. Come risultato, i topi vaccinati hanno esibito un comportamento simile a quello dei topi sani, ha scritto la squadra. I topi vaccinati non hanno mostrato effetti collaterali durante gli otto mesi di osservazione da parte degli scienziati.

 

 

 


Fonte: Ryosuke Nonaka in Asahi Shimbun (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hiroki Takeuchi, Keiko Imamura, ..., Makoto Higuchi & Haruhisa Inoue. Nasal vaccine delivery attenuates brain pathology and cognitive impairment in tauopathy model mice. npj Vaccines, 24 Mar 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.