Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il potere della convalida per aiutare le persone a rimanere positive

Dire a un amico in difficoltà o a un familiare qualcosa di semplice come "Capisco perché ti senti così" può fare molto per aiutare i propri cari a sentirsi meglio, secondo una nuova ricerca.


Nello studio, i partecipanti hanno descritto ai ricercatori un incidente di vita reale che li ha fatti arrabbiare. Quando i ricercatori non hanno mostrato sostegno o comprensione per la rabbia che i partecipanti stavano descrivendo, questi ultimi hanno mostrato un calo di emozioni positive. Ma quando i ricercatori hanno convalidato ciò che veniva detto loro, le emozioni positive dei partecipanti erano protette e rimanevano uguali.


Allo stesso modo, i partecipanti allo studio hanno riferito crolli del loro umore complessivo quando ricordavano l'evento che aveva provocato rabbia, e solo coloro che avevano ricevuto una convalida hanno riferito un recupero dell'umore al punto di partenza.


Jennifer Cheavens, autrice senior dello studio pubblicato sul Journal of Positive Psychology e professoressa di psicologia dell'Ohio State University, ha dichiarato:

"Non c'era alcuna differenza significativa nelle emozioni negative dei partecipanti; un risultato che parla del valore di concentrarsi sulla protezione della positività. Stiamo sottovalutando il potere delle emozioni positive. Passiamo tanto tempo a pensare a come rimediare alle emozioni negative, ma non molto tempo a pensare ad aiutare le persone a sfruttare e coltivare le emozioni positive".

"È davvero importante aiutare le persone con depressione, ansia e paura, ma è anche importante aiutare le persone ad attingere dalla curiosità, dall'amore, dalla flessibilità e dall'ottimismo. Le persone possono sentirsi tristi e sopraffatte, e anche fiduciose e curiose, nello stesso periodo di tempo generale".


In tre esperimenti, i ricercatori hanno valutato gli effetti della convalida e dell'invalidazione su ciò che clinicamente chiamiamo 'affetto' (affezione, percezione mentale) positivo e negativo. L'affetto positivo si riferisce alle emozioni e alle espressioni positive che, dice la Cheavens, ci permettono di essere curiosi, connessi e flessibili nel nostro pensiero. L'affetto negativo, d'altra parte, si riferisce a emozioni ed espressioni negative che vanno dal disgusto alla paura, alla tristezza.


Agli esperimenti hanno partecipato in totale 307 studenti universitari, che hanno completato questionari che misuravano gli affetti positivi e negativi all'inizio e alla fine dello studio e l'umore generale in diversi punti temporali durante gli esperimenti.


I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di pensare e scrivere per cinque minuti circa di un momento in cui sentivano rabbia intensa, e poi descrivere verbalmente quella esperienza a un ricercatore. Istruito in modo casuale, lo sperimentatore convalidava o invalidava i loro sentimenti di rabbia.


Le esperienze dei partecipanti con rabbia coprivano una vasta gamma: problemi con i compagni di stanza o con partner romantici infedeli, un furto subito o dispute furiose con i genitori. Gli sperimentatori che ascoltavano le loro storie usavano una fraseologia flessibile per rispondere. I commenti di convalida includevano frasi come "Ovviamente saresti arrabbiato per questo" o "Sento cosa stai dicendo e capisco che ti senti arrabbiato". Le risposte invalidanti variavano da "Non sembra rabbia", a "Perché dovrebbe farti arrabbiare così?"


I risultati hanno mostrato che tutti i partecipanti avevano una diminuzione dell'affetto positivo mentre stavano pensando e scrivendo della loro arrabbiatura. Tuttavia, quando hanno iniziato a descrivere la situazione agli sperimentatori, l'affetto positivo dei partecipanti convalidati corrispondeva o addirittura superava le loro misure di base. I punteggi degli affetti positivi per coloro che sono stati invalidati non si sono ripresi mentre parlavano con gli sperimentatori.


Sulla base di 5 valori di umore in 2 dei 3 studi, l'umore dei partecipanti peggiorava costantemente mentre consideravano ciò che li aveva fatti arrabbiare. Gli stati d'animo dei partecipanti convalidati sono tornati alla normalità, ma gli stati d'animo degli studenti invalidati, generalmente, hanno continuato a peggiorare.


Il team di ricerca ha condotto gli studi prevedendo di applicare i risultati in un ambiente di terapia. Ma i risultati sono rilevanti anche per le relazioni, ha detto la Cheavens:

"Quando elabori le emozioni negative, quell'affetto negativo si accende. Ma se qualcuno ti convalida, tiene al sicuro il tuo affetto positivo. La convalida protegge l'affetto delle persone in modo che possano restare curiose nelle interazioni interpersonali e nella terapia.

"L'aggiunta di convalida nella terapia aiuta le persone a sentirsi capiti, e quando ci sentiamo capiti, possiamo ricevere un riscontro anche sul modo in cui possiamo cambiare. Ma non è unicamente una cosa clinica, spesso gli stessi modi in cui fai meglio la terapia è il modo in cui fai amicizie e relazioni romantiche migliori e sei un genitore migliore".

 

 

 


Fonte: Emily Caldwell in Ohio State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Cinthia Benitez, Kristen Howard & Jennifer Cheavens. The effect of validation and invalidation on positive and negative affective experiences. The Journal of Positive Psychology, 25 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)