Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un trattamento specifico per sesso dell'Alzheimer potrebbe dare più benefici ai maschi che alle femmine

effects of sex specific difference of alzheimerGli effetti diversi su topi maschi (Figure 1) e femmine (Figure 2) di un trattamento. A sinistra il topo non trattato (non-treated) e a destra quello trattato. Nella 2a immagine (topo maschio trattato) si nota che l'amiloide si è ridotta molto di più della 4a (femmina di topo trattata).

Uno studio eseguito all'Università di Ottawa ha rilevato che un trattamento specifico del morbo di Alzheimer (MA) è efficace nei topi maschi e non nelle femmine, fornendo una finestra nella biologia della malattia e sull'efficacia dei trattamenti mirati.


La ricerca, pubblicata in Science Signaling, evidenzia che i meccanismi alla base del MA sono fondamentalmente diversi tra uomini e donne riguardo a un trattamento specifico.


Lo studio è stato guidato dal primo autore Khaled Abdelrahman, insieme all'autore senior dott. Stephen Ferguson, entrambi della Facoltà di Medicina. Il dott. Abdelrahman ha condiviso alcune intuizioni sui risultati.

 

Cosa ti eri proposto di studiare esattamente?

"La ricerca coinvolgeva la valutazione della funzione di memoria nei topi femmine e maschi con MA, dopo essere stati trattati con un farmaco che blocca selettivamente un recettore che regola la memoria e l'apprendimento. Abbiamo quindi valutato il recupero dei deficit di memoria dopo il trattamento e quanto era diverso tra i sessi. Abbiamo anche esaminato se il legame a questo recettore di un peptide di amiloide-beta (Aβ) tossico è diverso tra il topo maschio e femmina e nel cervello umano".

(Nota: i peptidi Aβ si trovano nel cervello dei pazienti di MA e sono un segno distintivo della malattia).

 

Cosa hai trovato?

"Abbiamo mostrato infine che un trattamento promettente del MA era efficace nell'invertire la malattia dei topi maschi ma che non è riuscito a farlo nei topi femmina. Ciò avrà implicazioni importanti per le scoperte future di farmaci e per progettare studi clinici per il MA".

 

In che modo questi risultati si applicano agli umani?

"Abbiamo usato il tessuto cerebrale post-mortem di donatori umani maschi e femmine per corroborare i nostri risultati. Il vantaggio per gli umani è che queste differenze selettive possono essere valide per molti farmaci sul mercato o nelle fasi degli esperimenti clinici".

 

Che tipo di impatto può avere questa scoperta?

"Dobbiamo stare attenti in futuro nel progettare studi clinici, poiché molti farmaci candidati hanno risultati opposti o diversi per i due sessi; non tutti i farmaci che funzionano per gli uomini funzioneranno con le donne e viceversa.

"Essa cambia inoltre il modo in cui dovrebbero essere valutati e segregati per sesso i dati degli esperimenti clinici. È importante sottolineare che essa definisce una differenza precedentemente sconosciuta nelle proprietà biofisiche di un recettore importante nel cervello che regola la memoria e l'apprendimento".

 

Qual è stata la tua reazione a questi risultati?

"Come farmacista, ho assistito a molti pazienti nella mia pratica che lottano con il MA e con trattamenti inefficaci. Questo mi ha motivato i miei sforzi per capire i meccanismi che portano alla malattia, perché siano tentati approcci terapeutici migliori".

 

 

 


Fonte: University of Ottawa (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Khaled Abd-Elrahman, Awatif Albaker, Jessica de Souza, Fabiola Ribeiro, Michael Schlossmacher, Mario Tiberi, Alison Hamilton and Stephen Ferguson. Aβ oligomers induce pathophysiological mGluR5 signaling in Alzheimer’s disease model mice in a sex-selective manner. Science Signaling, 15 Dec 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.