Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un tipo di glaucoma è collegato ad aumento del rischio di deterioramento cognitivo

Eye with glaucoma

Un ricerca pubblicata sul British Journal of Ophthalmology ha scoperto che un tipo di glaucoma chiamato 'glaucoma a pressione normale' è associato ad un aumento del rischio di deterioramento cognitivo e, probabilmente, di demenza.


Il glaucoma è una condizione in cui il nervo ottico si danneggia e questo può alla fine portare alla cecità. Nella maggior parte dei tipi di glaucoma, il danno è causato da un accumulo di pressione negli occhi, ma questo non è il caso del glaucoma a pressione normale.


Il percorso di malattia del glaucoma a pressione normale (un sottotipo del 'glaucoma primario ad angolo aperto') non è completamente chiaro, ma gli autori dicono che i loro risultati suggeriscono che può condividere con la demenza percorsi neurodegenerativi simili.


Il glaucoma primario ad angolo aperto comprende non solo il glaucoma a bassa pressione o quello a pressione normale, dove la pressione dell'occhio non è più alta dei livelli normali, ma anche il glaucoma a pressione alta, dove la pressione negli occhi è alta. Il glaucoma a pressione normale è più comune in Asia, mentre il glaucoma a pressione alta è più comune in Europa.


Il glaucoma primario ad angolo aperto e la demenza sono stati collegati in alcuni studi precedenti, ma non tutti avevano trovato questa associazione; due di questi avevano incluso molte persone di etnia asiatica. Ciò ha portato gli autori a chiedersi se può essere proprio il glaucoma a pressione normale a essere collegato al deterioramento cognitivo e alla demenza.


Per chiarirlo, hanno usato l'Australian and New Zealand Registry of Advanced Glaucoma per selezionare casualmente 248 pazienti di almeno 65 anni che avevano il glaucoma a pressione normale, che poi sono stati abbinati per età e sesso con 349 pazienti con glaucoma a pressione alta.


Tutti i pazienti sono stati invitati a compilare un questionario sanitario e a sottoporsi a una valutazione cognitiva per telefono. Un totale di 290 pazienti (144 con glaucoma a pressione normale e 146 con glaucoma a pressione alta) ha avuto il test cognitivo. Non c'era differenza tra i due gruppi nei parametri demografici e degli occhi al basale.


Il deterioramento cognitivo è risultato con una prevalenza più che doppia nei pazienti con glaucoma a pressione normale rispetto a quelli con glaucoma a pressione alta.


Questo è uno studio osservazionale, quindi non può stabilire una causa, e gli autori non possono escludere la possibilità che i risultati siano stati influenzati dalle differenze non osservate nelle caratteristiche cliniche o nella cognizione dei pazienti che non si è potuto contattare o che non hanno partecipato.


E, anche se nell'analisi sono stati considerati i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari fortemente associati alla demenza (come ictus, fumo, ipertensione e diabete), altri fattori potenzialmente influenti, come lo stato socioeconomico non lo sono stati.


Ciononostante, gli autori concludono:

"La nostra scoperta di un'associazione tra il glaucoma a pressione normale e il deterioramento cognitivo supporta un crescente corpo di prove che suggerisce un'associazione tra il glaucoma a pressione normale e la demenza".

 

 

 


Fonte: BMJ (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sean Mullany, Lewis Xiao, Ayub Qassim, Henry Marshall, Puya Gharahkhani, Stuart MacGregor, Mark Hassall, Owen Siggs, Emmanuelle Souzeau, Jamie Craig. Normal-tension glaucoma is associated with cognitive impairment. British Journal of Ophthalmology, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)