Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver stanca e irritabile lamenta mancanza di tempo per essere solo figlia

Caregiver Journey Infographic

Cara Carol: i miei genitori hanno circa 90 anni e vivono in un condominio vicino a me. Entrambi hanno i problemi di memoria previsti, ma nessuno dei due ha la diagnosi di demenza. Se la cavano in gran parte perché riempiono gli spazi vuoti l'uno dell'altro. Li porto agli appuntamenti medici, gestisco le loro medicine e li aiuto con le loro finanze.

Sfortunatamente, mi irrito quando non fanno ciò che penso sia meglio. Mi sento malissimo per le mie risposte, ma lavoro anche a tempo pieno, quindi sono sempre stanca. Mi dispiace soprattutto che non ci sia tempo per essere la loro figlia invece del loro capo scorbutico. Come posso rompere questo ciclo? - PD

 

Cara PD: agire in modo irritato quando intendiamo essere amorevoli e perdere il ruolo di figlia o figlio sono preoccupazioni comuni, quindi non incolpare te stessa per non essere perfetta. Sei umana. Per te, combinare un gruppo di supporto con formazione del caregiver e forse una qualche forma di aiuto da assumere potrebbe fare un'enorme differenza. Ecco i miei pensieri:

  • Famiglia: non hai menzionato i fratelli, quindi inizieremo con l'ovvio. A volte, il caregiver predefinito non chiede aiuto, quindi altri membri della famiglia vanno avanti con la loro vita supponendo che tutto vada bene. Se hai fratelli, chiedere loro di assistere in modi specifici potrebbe alleggerire il tuo carico.

  • Supporto: è possibile provare un gruppo di auto-mutuo-aiuto o di supporto per caregiver e quindi sfruttare le risorse di cui verrai a conoscenza. Altro aiuto gratuito può venire da gruppi di caregiver su Facebook e su altri siti in rete.

  • Servizi: controlla i servizi offerti nella tua zona contattando l'assistente sociale del comune o l'equivalente della tua ULSS/ASL.

  • Gestore di assistenza geriatrica (Geriatric Care Manager - GCM): assumi un/una GCM, a volte chiamato professionista dell'invecchiamento. I GCM sono costosi, ma anche una o due riunioni di persona o online possono aiutare immensamente. Se non lo conosci di persona, cercalo in rete.

  • Aiuto in casa: assumere un operatore a domicilio attraverso un'agenzia che fornisce un caregiver per alcuni compiti quotidiani e/o per socializzazione potrebbe aiutare i tuoi genitori e darti più tranquillità.

  • Vita assistita: dalla tua descrizione dei genitori, potrebbero essere adatti alla vita assistita dove potrebbero avere supervisione, attività abbondanti e socializzazione. La gestione dei farmaci e altri servizi di solito possono essere aggiunti con tariffe aggiuntive. Probabilmente resisteranno all'idea, che è normale, ma potresti piantare il seme e forse anche visitare alcune strutture. Questa è un'area in cui un GCM potrebbe aiutare, poiché spesso supervisionano questi cambiamenti.


PD, il tuo desiderio di essere una caregiver meno irritabile e più una figlia amorevole è la testimonianza del tuo amore per i tuoi genitori. Una volta che hai trovato supporto da un gruppo di caregiver, ulteriori informazioni sulle opzioni di assistenza e forse un po' di aiuto a pagamento, avrai un equilibrio maggiore nella tua vita. Un grande abbraccio. Ricontrolla questa rubrica quando puoi.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)