Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Carol Bursack: cambio improvviso di umore negli anziani possibile segno di infezione del tratto urinario

Urinary tract infection bladder infection by BruceBlaus on WikimediaBruceBlaus, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Cara Carol: scrivo per raccontare ai tuoi lettori cosa ha passato la nostra famiglia con nostra mamma di 86 anni. Stava andando alla grande fino a quando un giorno sono entrata nella sua stanza e lei era seduta sulla sedia a fissare il nulla. Sembrava disorientata e letargica, quindi le ho chiesto se aveva qualche dolore. Ha scosso la testa per dire no, ma sentii la sua fronte ed era troppo calda. Visto che era in grado di stare in piedi con aiuto, l'ho caricata in macchina e l'ho portata al pronto soccorso dove le hanno fatto diversi test prima di arrivare infine a quello dell'urina.

È risultato abbastanza sicuro che aveva un'infezione del tratto urinario (UTI). Le hanno dato antibiotici e rimandata a casa, quindi sono rimasta con lei e il giorno successivo era di nuovo vigile. Continua a ricordare ai tuoi lettori di prendere in considerazione una UTI ogni volta che c'è un cambio improvviso in un anziano, anche se non ha la demenza!
- RD

 

Cara RD: Grazie per aver pensato ad altri caregiver. Hai fatto la cosa giusta per tua madre perché anche se non ci fosse stata una UTI, doveva essere controllata. Cambiamenti improvvisi come confusione e letargia, specialmente se accompagnati da febbre, indicano la necessità di una valutazione medica.


Le UTI negli anziani sono insidiose, perché la loro vescica è spesso colonizzata da batteri che si evidenziano in un test ma non causano sintomi. Il trattamento eccessivo con antibiotici può causare altri problemi, quindi gli antibiotici dovrebbero essere usati con parsimonia.


Detto questo, nel caso di tua madre, si è scoperto che una UTI stava causando letargia e confusione, entrambi comuni negli anziani ammalati poiché per loro è più difficile degradare l'infezione. Aveva anche la febbre, che indicava la necessità di farmaci.


Un anziano che sperimenta infezioni frequenti alla vescica dovrebbe essere visto da uno specialista che può determinare quando queste situazioni hanno bisogno di un trattamento. Considera che alcuni anziani possono esibire confusione e persino letargia dopo notti ripetute di sonno scarso, o anche quando sono disidratati. Eppure spesso la causa è più grave, quindi sono giustificati dei test.


Incoraggia tua madre a bere molti liquidi. Se dimentica spesso di bere acqua durante il giorno, potresti comprarle una tazza divertente, non troppo grande, con una cannuccia comoda. Un'altra opzione sarebbe riempire il suo frigo con acqua aromatizzata o altri liquidi che le piacciono. Pensa anche all'igiene. Sembra che tua madre sia ancora cognitivamente sana, ma se c'è una tendenza alla confusione, la scarsa igiene da bagno può diventare un problema e contribuire alle infezioni.


Cerca in loco o in rete altri consigli per l'idratazione, e suggerimenti per aiutare gli anziani a evitare la disidratazione con il caldo estivo. Cerca anche altre informazioni su sintomi e prevenzione delle infezioni del tratto urinario degli anziani.


Sembra che tua madre stia bene, eppure capisci saggiamente che è importante passare da lei di frequente. A 86 anni, i cambiamenti nello stato di salute possono essere repentini. Continua questo grande lavoro. È fortunata ad averti.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.