Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco per pressione alta mostra benefici per l'Alzheimer, ma solo in laboratorio


Nelle colture neuronali di laboratorio, un farmaco approvato dalla FDA, usato per trattare la pressione alta, ha ridotto il danno cellulare legato di solito all'Alzheimer, secondo i ricercatori della Georgetown University (GU) e dei National Institutes of Health.


Essi affermano che il loro lavoro, che sarà pubblicato il 28 febbraio sulla rivista Alzheimer's Research and Therapy, fornisce informazioni a sostegno dell'effetto potenziale del farmaco candesartan, e di altri antagonisti del recettore dell'angiotensina (ARB o sartani) per il trattamento precoce dell'Alzheimer.


"Le nostre scoperte hanno senso in molti modi", dice l'autore senior dello studio Juan M. Saavedra MD, del Dipartimento di Farmacologia e Fisiologia della GU. "L'ipertensione riduce il flusso sanguigno in tutto il corpo e nel cervello ed è un fattore di rischio per l'Alzheimer. Precedenti studi epidemiologici avevano scoperto che la progressione dell'Alzheimer è ritardata nei pazienti ipertesi trattati con sartani".


Usando colture neuronali, i ricercatori hanno esplorato l'azione del candesartan sugli effetti neurotossici dell'esposizione a un eccesso di glutammato, un fattore che si è dimostrato pregiudizievole nelle prime fasi dell'Alzheimer.


Gli scienziati hanno scoperto che il candesartan ha impedito la morte neuronale indotta dal glutammato. Hanno condotto approfondite analisi genetiche dei risultati di laboratorio, dimostrando che il candesartan ha impedito l'infiammazione neuronale e molti altri processi patologici, comprese le alterazioni nel metabolismo dell'amiloide, un segno distintivo della malattia.


Il primo autore dello studio, Abdel G. Elkahloun PhD, della sezione Genomica Comparativa e Genetica del Cancro del National Human Genome Research Institute, ha quindi confrontato l'espressione genica nelle colture neuronali con le banche dati genetiche pubblicate di campioni autoptici di pazienti con Alzheimer. E dice: "Le correlazioni sono impressionanti: l'espressione di 471 geni che sono alterati dall'eccesso di glutammato nelle nostre culture sono alterate anche nei campioni autoptici del cervello di pazienti che soffrivano della malattia. Il candesartan ha normalizzato l'espressione di questi geni nelle nostre culture.


"Ipotizziamo che il candesartan, o altri membri del gruppo ARB, può non solo rallentare la progressione dell'Alzheimer, ma anche prevenire o ritardare il suo sviluppo", dice Saavedra.


I ricercatori dicono che questo lavoro ha un valore traslazionale immediato, giustificando ulteriori test sul candesartan, o di un altro ARB, in studi clinici controllati su pazienti nelle fasi iniziali dell'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Georgetown University via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Abdel G. Elkahloun, Roman Hafko and Juan M. Saavedra. An integrative genome-wide transcriptome reveals that candesartan is neuroprotective and a candidate therapeutic for Alzheimer's disease. Alzheimer's Research & Therapy (2016). DOI: 10.1186/s13195-015-0167-5

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)