Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Yoga e meditazione Kirtan Kriya favoriscono le funzioni del cervello

Kirtan Kriya ARPF

Uno studio pubblicato nel numero di aprile 2019 del Journal of Alzheimer's Disease ha confermato che lo yoga e una forma di meditazione nota come Kirtan Kriya può migliorare il funzionamento del cervello, aumentando la connettività, potenziando la memoria e diminuendo l'aberrazione dell'umore.


Persone di 55 anni che avevano dell'ansia per la loro memoria e avevano mostrato un po' di lieve decadimento cognitivo, si sono focalizzate per 12 settimane sul miglioramento della funzione cerebrale. Un gruppo di 14 persone ha frequentato un corso di un'ora alla settimana di yoga Kundalini, un livello da principiante incentrato su esercizi di respirazione e di meditazione.


Inoltre, hanno praticato per 15 minuti al giorno la meditazione Kirtan Kriya, che è la ripetizione di suoni combinata con movimenti ripetitivi della mano.


Gli 11 partecipanti al gruppo (di controllo) 'giochi per la mente' hanno invece frequentato per un'ora alla settimana lezioni di un programma di allenamento del cervello ben consolidato, e hanno trascorso 15 minuti al giorno su una serie di esercizi mentali concepiti per sostenere il funzionamento del loro cervello.


Entrambi i gruppi hanno mostrato una migliore comunicazione nelle regioni del cervello coinvolte nella memoria e nel linguaggio, ma coloro che praticavano yoga hanno anche mostrato una maggiore attività nelle regioni coinvolte nella capacità del cervello di concentrarsi e di fare multitasking (più cose allo stesso tempo).


Il gruppo di yoga ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo nell'umore e nelle prestazioni della memoria visuo-spaziale, riflettendo una maggiore connettività e un miglioramento della memoria verbale.

 

 

Migliorare il funzionamento del cervello con Kirtan Kriya

L'Alzheimer’s Research and Prevention Foundation di Tucson/Arizona, ha studiato gli effetti della meditazione yoga sul cervello e ha scoperto (confermato, in realtà) che una certa forma di meditazione yoga, la Kirtan Kriya, può avere benefici positivi immediati e a lungo termine per il cervello.


Praticare questa semplice meditazione yoga di 12 minuti comporta i seguenti vantaggi:

  • Migliore flusso sanguigno cerebrale (aiuta a pensare meglio)
  • Migliore flusso di sangue al giro cingolato posteriore (migliore recupero della memoria)
  • Aumento dell'attività del lobo frontale (affina l'attenzione, la concentrazione e la messa a fuoco)
  • Ripristino di neurotrasmettitori vitali e sostanze chimiche del cervello, come acetilcolina, noradrenalina e dopamina (che aiutano il cervello a lavorare più agevolmente)
  • Aumento dei livelli di energia, migliore qualità del sonno, riduzione dello stress (livelli inferiori di cortisolo)
  • Migliore salute psicologica e spirituale sia a breve che a lungo termine.


La Kirtan Kriya è una pratica yoga antica che comporta la combinazione di respiro focalizzato, canto o salmodia (e sussurro), movimenti delle dita (chiamati 'mudra') e visualizzazione. Per eseguirlo correttamente, si usano, o attivano, tutti i sensi, risvegliando il cervello e ringiovanendo l'energia.

 

 

Come funziona la Kirtan Kriya?

Secondo i praticanti yoga, la meditazione Kirtan Kriya  stimola tutti i sensi e le aree del cervello ad esse associate. L'uso della lingua stimola gli 84 punti meridiani di agopuntura sul soffitto della bocca, inviando un segnale all'ipotalamo, alla ghiandola pituitaria, e ad altre aree del cervello.


Le terminazioni nervose dense delle punte delle dita, delle labbra e della lingua attivano le aree motorie e sensoriali del cervello. L'uso delle punte delle dita per accompagnare i suoni attiva il lobo occipitale del cervello, che migliora la visione (come in 'avere una visione') o la chiarezza di intenti, a breve e lungo termine. Come ogni meditazione, questa pratica può avere effetti potenti e positivi sulle funzioni cerebrali.

 

 

Come eseguire la Kirtan Kriya

Anche se esistono varianti, ecco un formato semplice:

  1. Inizia mettendoti seduto comodamente con i piedi appoggiati sul pavimento (puoi stare nella posa yoga con le gambe incrociate, se vuoi); raddrizza la colonna vertebrale sopra i fianchi; respira naturalmente, chiudi gli occhi.
  2. Inspira ed espira alcune volte, fino a quando il respiro scorre facilmente.
  3. Inizia a cantare a bassa voce “Saa, Taa, Naa, Maa” (insieme questi suoni rappresentano il tuo sè più alto o la vera identità); in alternativa puoi usare solo le prime quattro sillabe della canzone familiare per bambini, «Mary Had A Little Lamb»: Ma-ry-had-a.
  4. Aggiungi i movimenti delle dita (mudra); con le braccia distese liberamente contro il busto, alza entrambe le mani, palmo verso l'alto (puoi appoggiare le mani sulle ginocchia, se vuoi), e, uno alla volta, premi e rilascia ogni dito, in sequenza, sul pollice; su “Saa” tocca la punta del dito indice sul pollice; su “Taa”, la punta del dito medio, e così via.
  5. Come continui a salmodiare, visualizza l'energia che scende dall'alto (dall'universo, o dallo spirito, se vuoi) sopra la testa, poi giù attraverso il cervello, per cadere e fermarsi al tuo “terzo occhio” (considerato il sito di intuizione, che si trova proprio tra gli occhi).
  6. Immagina il suono che stai generando fluire attraverso lo stesso percorso.
  7. Inizia a cantare i suoni ad alta voce per circa due minuti (ascoltando e percependo la risonanza del suono del tuo canto o salmodia); poi canta a bassa voce per due minuti; “dì” il suono a te stesso a bassa voce per 4 minuti; sussurra i suoni per due minuti; poi canta a squarciagola ancora per due minuti; puoi usare un timer, se vuoi, ma presto sarai in grado di misurare i tempi che vanno meglio per te.

Quando hai completato l'esercizio, inspira profondamente, aspirando aria nei polmoni, allunga le braccia e le mani sopra la testa (allunga delicatamente la colonna vertebrale), e quindi abbassa giù ogni lato, in un movimento ampio, mentre espiri.


Non scoraggiarti se ti senti incredibilmente goffo in un primo momento. Nel tempo, il coordinamento migliorerà notevolmente, ed è probabile che ti ritrovi a non veder l'ora di fare queste sessioni di meditazione come un modo per far partire, o rinfrescare, la mente, il corpo e lo spirito.

 

 

 


Fonte: Susan Reynolds in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)