Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Generati neuroni di noradrenalina da staminali: implicazioni per Alzheimer e Parkinson

Neuron connecting1

Ricercatori dell'Università del Wisconsin di Madison hanno identificato una proteina cruciale per lo sviluppo di un tipo di cellula cerebrale che si ritiene abbia un ruolo in disturbi come il morbo di Alzheimer (MA) e il Parkinson e hanno usato la scoperta per generare per la prima volta neuroni da cellule staminali.

I neuroni della norepinefrina (o noradrenalina) derivati-da-cellule-staminali del tipo presente nella parte del cervello umano chiamata locus coeruleus, rendono possibile la ricerca in molte malattie psichiatriche e neurodegenerative e sono uno strumento per sviluppare nuovi modi per trattarle.

Yunlong Tao, ricercatore della Nanjing University in Cina, che era professore di ricerca al Waisman Center della UW-Madison quando fu condotto lo studio, e Su-Chun Zhang, professore di neuroscienze e neurologia della UW-Madison, hanno pubblicato su Nature Biotechnology il loro lavoro sulle cellule, che chiamano 'neuroni LC-NE'.

I neuroni della noradrenalina nel locus coeruleus regolano il battito cardiaco, la pressione, l'eccitazione, la memoria, l'attenzione e le reazioni lotta-o-fuggi. Gli esseri umani hanno circa 50.000 neuroni LC-NE nel rombencefalo, dove si trova il locus coeruleus. Da lì, i neuroni LC-NE raggiungono tutte le parti del cervello e il midollo spinale.

“I neuroni della noradrenalina nel locus coeruleus sono essenziali per la nostra vita, tanto che le chiamiamo 'centro della vita' ", afferma Zhang. "Senza queste cellule nervose, probabilmente non ci saremmo sulla Terra".

Questi neuroni svolgono anche un ruolo, purtroppo sconosciuto, in varie malattie neurodegenerative e neuropsichiatriche. In molte malattie neurodegenerative come MA e Parkinson, i neuroni iniziano a degenerare in una fase molto precoce, a volte anni prima che altre regioni cerebrali inizino a perdere colpi.

"I ricercatori lo notano da molto tempo, ma non sanno quale sia la funzione del locus coeruleus in questo processo. E in parte perché non abbiamo un buon modello per imitare i neuroni umani LC-NE", afferma Tao, primo autore dello studio.

I precedenti tentativi di creare questi neuroni dalle cellule staminali umane hanno seguito un protocollo basato sullo sviluppo dei neuroni LC-NE nei topi. Per due anni, Tao ha esplorato il motivo per cui questi tentativi fallivano e come lo sviluppo dei neuroni dalle cellule staminali fosse diverso nell'uomo.

Nel nuovo studio ha scoperto quanto è importante, per regolare la neurogenesi nei neuroni NE umani, l'activina-A, una proteina che appartiene a una famiglia di fattori di crescita.

"Ora abbiamo nuovi dettagli sullo sviluppo del locus coeruleus", afferma Tao. "Questa è la scoperta principale di questo studio, e sulla base di tale scoperta, siamo in grado di generare neuroni della norepinefrina del locus coeruleus".

Per creare neuroni LC-NE, i ricercatori hanno convertito cellule staminali pluripotenti umane in cellule del rombencefalo. Quindi, usando l'activina-A e una serie di segnali aggiuntivi, hanno guidato lo sviluppo delle cellule verso il loro destino di neuroni LC-NE.

Una volta convertite, le cellule hanno mostrato caratteristiche tipiche dei neuroni LC-NE funzionanti nel cervello umano, rilasciando il neurotrasmettitore noradrenalina. Hanno anche mostrato un'arborizzazione assonale (estensione dei bracci lunghi e ramificati dei neuroni che consentono le connessioni tra le cellule cerebrali) e hanno reagito alla presenza di anidride carbonica, che è cruciale per il controllo della respirazione.

Le nuove cellule possono fungere da modelli per le malattie nell'uomo, consentendo agli scienziati di selezionare farmaci per potenziali trattamenti e rispondere a domande come il motivo per cui le cellule nel locus coeruleus muoiono così presto nelle malattie neurodegenerative.

"Se questo è in qualche modo causale, allora potremmo potenzialmente fare qualcosa per prevenire o ritardare il processo di neurodegenerazione", afferma Zhang.

Le cellule LC-NE possono un giorno servire da terapia con cellule staminali.

"L'applicazione di queste cellule è piuttosto ampia per la loro significatività", afferma Zhang.

Successivamente, i ricercatori hanno in programma di esaminare i meccanismi dettagliati attraverso i quali l'activina-A regola lo sviluppo dei neuroni LC-NE. Il gruppo userà le cellule anche nel lavoro traslazionale per selezionare farmaci e modellare la malattia.

 

 

 


Fonte: Charlene N. Rivera-Bonet in Materials provided by University of Wisconsin-Madison (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Tao, [+13], Su-Chun Zhang. Generation of locus coeruleus norepinephrine neurons from human pluripotent stem cells. Nature Biotechnology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)