Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microscopia innovativa demistifica il metabolismo dell'Alzheimer

Ricercatori della UC San Diego hanno sviluppato tecniche di scansione all'avanguardia per scoprire il metabolismo che guida l'Alzheimer; i risultati suggeriscono nuove strategie di trattamento.

 

Il morbo di Alzheimer (MA) provoca problemi significativi alla memoria, al pensiero e al comportamento ed è la forma più comune di demenza, che colpisce ogni anno oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo, numero che dovrebbe triplicare entro il 2050.


Usando le loro tecnologie di scansione di avanguardia, scienziati dell'Università della California di San Diego hanno ora rivelato quanto sia diverso nel MA il metabolismo dei lipidi, una classe di molecole che include grassi, oli e molti ormoni. Hanno anche trovato una nuova strategia per puntare questo sistema metabolico con farmaci nuovi ed esistenti, pubblicando lo studio su Cell Metabolism.


"I lipidi sono associati al MA da quando conosciamo la malattia", ha affermato l'autrice senior Xu Chen PhD, assistente prof.ssa nel Dipartimento di Neuroscienze della UC San Diego, riferendosi al rapporto originale del 1907 di Alois Alzheimer che descriveva la presenza insolita di depositi di grasso nel cervello della prima persona diagnosticata con la malattia. "Da allora è stata posta così tanta enfasi sulla tau e su altre proteine che la comunità di ricerca ha largamente trascurato, fino all'ultimo decennio circa, questo importante aspetto della malattia".


"Spinti da un vivo interesse per le funzioni delle goccioline lipidiche nell'invecchiamento e nelle malattie, abbiamo iniziato questa fruttuosa collaborazione per sfruttare la tecnologia SRS di avanguardia nello studio del metabolismo lipidico nel cervello di topi modello di tauopatia", ha detto Yajuan Li MD/PhD, ricercatrice post-dottorato nel dipartimento di bioingegneria della UC San Diego.


La scansione SRS è un approccio che analizza il modo in cui le molecole in un campione interagiscono con la luce laser. Nel cervello, i lipidi si presentano sotto forma di piccole goccioline che controllano vari processi, come l'accumulo di energia e le risposte cellulari allo stress. Questi processi sono strettamente regolati nel cervello tipico, ma nel MA o nelle demenze simili, il metabolismo delle gocce lipidiche può funzionare male. Mentre gli scienziati comprendono che esiste una relazione tra il MA e il metabolismo dei lipidi, era ancora un mistero come esattamente si influenzano a vicenda.


Per rispondere a questa domanda, il team ha esaminato direttamente le goccioline lipidiche nel cervello di topi con proteina tau in eccesso. Hanno usato una piattaforma di scansione SRS sviluppata nel laboratorio di Lingyan Shi, che consente di scattare immagini microscopiche di goccioline lipidiche all'interno delle cellule senza usare coloranti chimici, che possono alterare le delicate molecole e compromettere i risultati.


"Curiosamente, le goccioline lipidiche inerti osservate nel cervello con tauopatia presentano comportamenti simili a quelle presenti nel cervello che invecchia", ha affermato la coautorice Lingyan Shi PhD, assistente prof.ssa di bioingegneria. “Ora ci stiamo concentrando sulla comprensione dei meccanismi sottostanti, analizzando le immagini SRS con altre tecniche multidisciplinari. Il nostro approccio è biologicamente neutro, quindi siamo in grado di osservare ciò che sta accadendo nel cervello a livello molecolare con la minor interferenza possibile".


La Shi e il suo team, che comprende Li, hanno aperto la strada al nuovo approccio, che come sonda metabolica usa una versione appositamente modificata di acqua, chiamata acqua pesante.


"Invece di utilizzare un tipico colorante chimico per colorare i lipidi, usiamo acqua pesante che partecipa naturalmente alle attività metaboliche in cui siamo interessati", ha aggiunto la Shi. “Questo ci dà un quadro molto più chiaro di come si formano spazio-temporalmente i lipidi, il che non sarebbe possibile con altri approcci. Siamo ora concentrati sulla comprensione dei meccanismi sottostanti a questi cambiamenti dinamici del metabolismo lipidico nel contesto dell'invecchiamento e delle malattie".


I ricercatori hanno scoperto che nel cervello con una tauopatia, i neuroni accumulano lipidi in eccesso come risultato di stress o danno. Questo afflusso costringe i neuroni a scaricare l'eccesso sulle cellule immunitarie nel cervello, chiamate microglia. A loro volta le microglia montano una risposta infiammatoria che provoca ulteriore stress ai neuroni, innescando un ciclo di ripetizione e peggioramento.


Oltre a caratterizzare questo processo, sono anche riusciti a identificare un enzima cruciale, chiamato 'proteina chinasi attivata dal monofosfato adenosina' (AMPK, adenosine monophosphate-activated protein kinase) che dirige il ciclo. Secondo i ricercatori, la rottura di questo ciclo potrebbe sbloccare nuove opzioni di trattamento per il MA. Chen è particolarmente ottimista riguardo alla possibilità di riproporre farmaci esistenti che modificano il metabolismo lipidico.


"Pensiamo che questo non sia un fenomeno accidentale", ha detto la Chen. "L'evidenza suggerisce che il metabolismo lipidico è un meccanismo che guida il MA. Ci sono molti farmaci che colpiscono il metabolismo lipidico in altri sistemi corporei, come nel fegato, quindi potremmo tentare di cambiare questo sistema in modo abbastanza drastico usando strumenti che abbiamo già".

 

 

 


Fonte: Miles Martin in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Li, [+10], Xu Chen. Microglial lipid droplet accumulation in tauopathy brain is regulated by neuronal AMPK. Cell Metabolism, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.