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Ricerca valuta vari esami del sangue per l'Alzheimer: alcuni sono più accurati di altri

Il confronto uno contro l'altro di 6 test rivela quali potrebbero sostituire i prelievi spinali e le scansioni cerebrali.

Blood testingImage by freepik.com

I neurologi diagnosticano la compromissione cognitiva con un esame clinico della memoria e delle capacità di pensiero. Per determinare se la causa è il morbo di Alzheimer (MA), si deve ottenere l'evidenza di cambiamenti cerebrali specifici che caratterizzano la malattia, in genere tramite una scansione cerebrale o un prelievo spinale. Identificare le persone i cui sintomi cognitivi sono dovuti al MA è fondamentale ora che sono disponibili nuove terapie che potrebbero cambiare il corso della malattia.


Per rendere la diagnosi più conveniente per i pazienti, molte aziende hanno iniziato a vendere ai consumatori esami del sangue per il MA e almeno 5 aziende offrono questi test ai medici per uso clinico. I medici non hanno modo di sapere quali test sono più accurati perché, fino ad ora, i test non sono stati valutati in un confronto testa a testa usando stessa popolazione, metodi e criteri.


Suzanne Schindler MD/PhD e il suo team alla Washington University di St. Louis hanno guidato un'analisi dei dati che ha confrontato l'accuratezza di 6 esami del sangue commerciali (4 dei quali clinicamente disponibili) nel rilevare segni del MA, in particolare la presenza delle caratteristiche placche amiloidi nel cervello. L'analisi ha mostrato che alcuni dei test sono abbastanza accurati da sostituire i prelievi spinali e le scansioni cerebrali in molti pazienti con compromissione cognitiva.


Il confronto testa a testa faceva parte di un progetto sviluppato e lanciato dalla Foundation for the National Institutes of Health Biomarkers Consortium, un partenariato pubblico-privato di cui fa parte la Washington University. I risultati sono stati presentati il 30 luglio a una sessione della Conferenza internazionale dell'Alzheimer's Association a Filadelfia.


"Alcuni degli esami del sangue sono accurati e alcuni no, e i medici non sanno quali test usare", ha affermato la Schindler, prof.ssa associata di neurologia alla Washington University e autrice senior dello studio. "Con questo confronto testa a testa, i medici ora hanno informazioni più affidabili su quali test possono aiutarli meglio a fornire una diagnosi accurata ai loro pazienti".


Confermare che la compromissione cognitiva è dovuta al MA - all'inizio del decorso della malattia - è cruciale per garantire l'accesso alla nuova generazione di terapie. Negli ultimi due anni, la FDA ha approvato due farmaci che rallentano la traiettoria della malattia, e altri sono in cantiere. Entrambi i farmaci approvati dalla FDA puntano l'amiloide, quindi i medici devono confermare che un paziente ha un accumulo di amiloide nel cervello prima di poter prescrivere il trattamento. Inoltre, la diagnosi deve essere confermata il più presto possibile nel corso della malattia, poiché i farmaci sono approvati solo per le persone con sintomi da molto lievi a lievi.


Il team ha valutato la capacità di 6 esami del sangue disponibili in commercio di rilevare le proteine ​​nel sangue correlate alle caratteristiche chiave del MA: placche amiloidi e grovigli della proteina tau nel cervello, volumi cerebrali ridotti e difficoltà cognitiva. I 6 test sono stati sviluppati da AlzPath, C2N Diagnostics, Fujirebio Diagnostics, Janssen, Quanterix e Roche Diagnostics. La C2N Diagnostics è una iniziativa della Washington University e i suoi test di MA si basano su tecnologia data in licenza dall'università alla C2N.


Campioni di sangue e dati sui partecipanti sono stati ottenuti dall'Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI), una collaborazione a lungo termine e multisito progettata per identificare i biomarcatori di MA e far avanzare lo sviluppo di biomarcatori condividendo dati e risorse all'interno della comunità di ricerca. Lo studio includeva 392 persone che avevano fornito campioni di sangue entro 6 mesi dalle scansioni cerebrali, con un'età media di 78 anni e poco meno della metà (49%) con deterioramento cognitivo.


Ognuno dei 6 test misura i livelli ematici di uno o più biomarcatori legati al MA. Attraverso i 6 test, sono stati misurati 5 biomarcatori distinti utilizzando varie tecniche. Un biomarcatore, usato in 4 dei test, si è rivelato eccezionalmente accurato nell'identificare i segni del MA: una forma di tau nota come tau 217 fosforilata (p-tau217).


"Alcuni pensavano che potremmo aver bisogno di misurare più biomarcatori per ottenere le diverse caratteristiche del MA", ha affermato Kellen Petersen PhD, istruttore di neurologia alla Facoltà di Medicina, che ha contribuito a guidare l'analisi dei dati dello studio e l'ha presentato alla Conferenza. "Non è quello che abbiamo trovato: p-tau217 da solo può fare tutto. Prevedeva accuratamente livelli di amiloide e tau nel cervello, volumi cerebrali e sintomi cognitivi. Era più accurato di qualsiasi altro biomarcatore, o anche di qualsiasi combinazione di biomarcatori, su tutta la linea".


I 4 test che incorporano le misure della p-tau217 si sono comportati bene, indipendentemente dall'approccio che adottano per misurare la proteina. I primi due per prestazioni in tutte le misure sono stati PrecivityAD2 di C2N Diagnostics e Lumipulse di Fujirebio.


Lo scorso giugno, la Global CEO Initiative on Alzheimer’s Disease ha pubblicato uno studio su Nature Review Neurology, del quale la Schindler è prima autrice, che stabilisce un quadro per l'uso di esami del sangue nelle cure cliniche di MA e raccomanda criteri minimi per prestazioni accettabili.

"Avevamo concluso che, per essere usati senza un secondo test, gli esami del sangue devono essere accurati quanto i test del fluido cerebrospinale approvati dalla FDA, che sono sensibili al 90% circa e specifici nell'identificare il MA negli individui cognitivamente deteriorati", ha affermato la Schindler. "Nello studio attuale, i test p-tau217 hanno rispettato quello standard, ma gli altri no".


I dati e gli algoritmi usati in questo studio sono disponibili ai ricercatori interessati tramite ADNI per studiare ulteriormente le prestazioni di questi test.

 

 

 


Fonte: Washington University in St. Louis via NewsWise (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Petersen. Plasma Aβ and Phosphorylated Tau as Predictors of Amyloid and Tau Positivity in Alzheimer’s Disease. Alzheimer’s Association International Conference in Philadelphia, 30 July 2024

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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